“118 ci siamo” è il progetto della Croce Rossa piemontese che, nobile per quanto sia, ha all’interno delle tipiche contraddizioni tutte italiane come, per esempio, impiegare nel servizio territoriale di emergenza-urgenza i giovani del servizio civile, la cui preparazione in tema di assistenza in area critica è data da un corso di appena 80 ore.
Analizziamo il percorso legislativo per arrivare al nocciolo della questione.
La legge 6 marzo 2001, n. 64, ha istituito il servizio civile nazionale per le seguenti finalità;
È istituito il servizio civile universale finalizzato, ai sensi degli articoli 52, primo comma e 11 della Costituzione, alla difesa non armata e non violenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica, anche con riferimento agli articoli 2 e 4, secondo comma, della Costituzione”.
(Art. 2, comma 1, DECRETO LEGISLATIVO 6 marzo 2017, n. 40)
I settori di intervento, tra gli altri, sono:
- a) assistenza;
- b) protezione civile;
(Art. 3, comma 1, DECRETO LEGISLATIVO 6 marzo 2017, n. 40)
Ruolo degli operatori volontari del servizio civile universale:
I giovani ammessi a svolgere il servizio civile universale a seguito di bandi pubblici di selezione sono denominati operatori volontari del servizio civile universale e svolgono le attività previste nell’ambito dei progetti, nel rispetto di quanto stabilito dal contratto di cui all’articolo 16 e dalla normativa in materia di servizio civile universale.
(Art. 9, comma 1, DECRETO LEGISLATIVO 6 marzo 2017, n. 40)
Analizzata la normativa, fatta luce sul suddetto progetto il cui obiettivo è “Offrire una maggiore disponibilità di equipaggi qualificati impiegati nel servizio di Emergenza Territoriale 118, potenziando così la risposta ai bisogni dell’utenza anche in termini di tempestività dell’intervento”.
Ovvero, al fine di sopperire alla mancanza di personale qualificato, la Croce Rossa, grazie anche ad una legislazione dalle maglie larghe, mette sulle ambulanze, come molte associazioni oggi, personale non qualificato, adibendolo a:
- Valutazione sanitaria del paziente;
- Assistenza al paziente durante il percorso per la destinazione (Pronto soccorso) assegnata dalla CO 118;
- Assistenza e trasporto a malati terminali ed anziani
- Assistenza all’ammalato durante visite e dimissioni viaggi privati
- Assistenza durante trasporto attività di Emergenza/Urgenza in convenzione (118).
I Volontari, integrati in equipe di soccorritori nei servizi attività di Emergenza/Urgenza, potranno ottenere i seguenti certificati riconosciuti validi ai fini professionali da inserire nella propria cartella ai fini del curriculum vitae.
- Corso di Primo Soccorso Aziendale, Abilitante all’espletamento del ruolo di “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale”.
- Attestato di Esecutore B.L.S.D. (uso defibrillatore semiautomatico che abilita il personale non medico all’uso in sede extra ospedaliera del defibrillatore semiautomatico).
- Allegato A (118 Piemonte) Abilita al Soccorso Sanitario di Primo Soccorso Extra-ospedaliero in Regione Piemonte.
I titoli acquisiti, con soltanto 80 ore di formazione, a fronte del percorso universitario degli infermieri, potranno essere utilizzati come titolo preferenziale in concorsi pubblici per l’assunzione di personale addetto a Servizi Sanitari in Enti, Aziende Ospedaliere, Case di riposo etc.
E’ bene che si faccia chiarezza su detti percorsi di formazione alternativa, che mettono a rischio la salute collettiva e creano profonde diseguaglianze.
Dott.re Salvatore Lo Presti
Clicca sull'immagine per aprire il file in formato PDF