Il segretario nazionale del NurSind, Andrea Bottega, lancia un appello al Governo, evidenziando la rilevanza delle manifestazioni che si sono svolte il 17 novembre, da Nord a Sud del Paese. “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate come quelle degli infermieri”.
Lo sciopero di 24 ore, indetto dal NurSind, ha registrato un’astensione dal lavoro del 75% del personale coinvolto, escludendo coloro che sono chiamati a garantire i servizi essenziali. Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini hanno subito notevoli disagi, una situazione eccezionale che potrebbe presto diventare la normalità, qualora non si ponga rimedio all’emorragia di infermieri alla quale stiamo assistendo già da ancor prima della pandemia e da quest’ultima aggravata.
“La nostra protesta è significativa, con un messaggio chiaro alle istituzioni: il Servizio Sanitario Nazionale rischia di rimanere senza infermieri”, avverte il segretario del sindacato degli infermieri. Bottega mette in guardia contro il pericolo di un progressivo scivolamento verso la privatizzazione dei servizi sanitari, con conseguenti costi che ricadrebbero sulle spalle dei cittadini.
“Questa è una ragione in più per non arrenderci”, conclude Bottega. “Se le nostre richieste non verranno ascoltate, la protesta continuerà. La posta in gioco è troppo alta: la sopravvivenza della sanità pubblica.” Con un tono deciso, il segretario del NurSind sottolinea la necessità di affrontare le istanze degli infermieri affinché il Servizio Sanitario Nazionale possa garantire un futuro sostenibile.
Marialuisa Asta
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