
Il sindacato NurSind segna un nuovo successo nella battaglia legale contro il demansionamento degli infermieri. Con una sentenza destinata a fare scuola, il tribunale ha riconosciuto il diritto del personale infermieristico del reparto di Ginecologia e Ostetricia a non essere relegato a mansioni inferiori rispetto alla propria qualifica professionale. La sentenza ha stabilito che gli infermieri coinvolti sono stati sottoposti a un demansionamento illegittimo e ha condannato l’azienda Cannizzaro a risarcire i lavoratori, con un importo complessivo che secondo i nostri calcoli va ben oltre mezzo milione di euro.
Una battaglia di principio e di giustizia
Il successo del NurSind è il frutto di un impegno costante per contrastare il fenomeno del demansionamento e garantire il pieno rispetto delle competenze professionali degli infermieri. Un contributo fondamentale è stato offerto dallo studio legale che ha seguito il caso, guidato dall’avvocato Domenico De Angelis, la cui esperienza e dedizione sono state decisive per il raggiungimento di questa importante vittoria.
A tal proposito, l’avvocato Domenico De Angelis ha dichiarato: “Questa vittoria è il risultato di un impegno congiunto e di una strategia legale mirata a contrastare il fenomeno del demansionamento. La sentenza non solo riconosce le giuste rivendicazioni del personale sanitario, ma pone un limite alle pratiche aziendali che compromettono la dignità e la professionalità degli infermieri. È un precedente giuridico significativo che rafforza la tutela dei diritti dei lavoratori professionisti della salute.”
Un segnale forte contro il demansionamento
Privare gli infermieri delle loro mansioni legittime non solo sminuisce il loro ruolo e la loro professionalità, ma finisce per riflettersi negativamente sui pazienti, riducendo la qualità delle cure. È una pratica inaccettabile che va combattuta con fermezza, in ogni contesto, per tutelare sia i lavoratori che chi beneficia del servizio sanitario. Salvatore Vaccaro, segretario territoriale del NurSind di Catania, ha commentato: “Questa sentenza rappresenta un segnale inequivocabile: il demansionamento non può essere tollerato né sottovalutato. È vero che ciò comporta un onere per le finanze pubbliche; tuttavia, siamo stati costretti a intraprendere lunghe battaglie a causa di una direzione infermieristica che, nel tempo, ha continuato a sostenere che, in assenza di OSS, spettasse agli infermieri svolgere mansioni che, di fatto, rientrano nelle competenze specifiche degli operatori socio-sanitari.”
Francesca Fusco, segretaria aziendale, rincara la dose: “Ribadiamo il nostro impegno a vigilare affinché i diritti degli infermieri vengano sempre rispettati e la loro professionalità adeguatamente valorizzata. La nostra lotta non si ferma qui: la battaglia continua per garantire che ogni infermiere possa esercitare il proprio ruolo con la dignità e il riconoscimento che merita. Ci vorrà sicuramente del tempo, ma siamo certi che arriveremo al risultato”.
Marialuisa Asta
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