La Gilda degli Insegnanti contro il “trasloco” nel FIS del bonus premiale. “Riteniamo inaccettabile la norma della legge di Bilancio 2020 che fa confluire nel Fondo di istituto le risorse destinate al merito perché – spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – si tratta di somme stanziate specificamente per i docenti e a loro devono restare. In questo modo si vanno ad alimentare ulteriormente le casse di quel Fondo di istituto nato nel 1995 nel corso di un rinnovo contrattuale non firmato dalla Gilda e che la nostra organizzazione sindacale ha sempre avversato perché considerato una sorta di trattenuta mascherata sullo stipendio per ricompensare attività che nulla hanno a che vedere con l’aspetto professionale. Non è raro, infatti, che le risorse del FIS vengano utilizzate dai Dirigenti scolastici per retribuire le funzioni di tipo organizzativo svolte dai loro staff, molte delle quali sarebbero di sua competenza”.
Da quando è stato istituito il bonus del merito, contestato sin dall’inizio, la Gilda degli Insegnanti sostiene che queste somme devono confluire negli stipendi e in sede di rinnovo del CCNL la Gilda promette che farà valere con forza questa rivendicazione: “Si tratta di un atto di giustizia e non di prevaricazione nei confronti degli altri lavoratori della scuola. Sottrarre ciò che era stato già assegnato ai docenti per distribuirlo ad altri – sottolinea Di Meglio – non è un’operazione di democrazia, come qualcuno vorrebbe spacciare la norma della legge di Bilancio in questione, ma la dichiarazione che il docente è funzione residuale nel processo dell’insegnamento. Idea a cui la nostra organizzazione sindacale, ma prima ancora la nostra associazione professionale, si è sempre opposta e sempre si opporrà”.
Ester Trevisan
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