Infermieri pagati 6/8 euro l’ora, tanto nelle strutture private che in quelle pubbliche; un modus operandi che ha preso sempre più piede nella sanità italiana, un modo economico di sopperire alla carenza di organico, facendo uso di personale sanitario assunto tramite Partita Iva e facendosi scudo di questa per avere a basso costo infermieri turnisti a tutti gli effetti.
Assunti con contratto di libero professionista, sono invece trattati come dipendenti con rapporto di subordinazione, lavorano h24, sette giorni la settimana, notturni e festivi, mentre sul lato normativo sono considerati autonomi: sottopagati rispetto alla quantità e qualità di lavoro, senza tutele per i licenziamenti ingiustificati, senza copertura in caso di malattia, maternità ed infortunio.
NurSind ha cominciato la sua battaglia a livello nazionale partendo dal Sud, con un esposto contro quelle aziende ospedaliere ed Asp che solo in Sicilia contano ben 1000 infermieri e Partita Iva.
Oggi l’esposto NurSind è diventato un Disegno di Legge, il n. 813, a prima firma della senatrice Nunzia Catalfo (M5S), Presidente Commissione Lavoro.
Il ddl nel primo articolo determina le caratteristiche del rapporto di lavoro subordinato e di libera professione, fissando dei paletti, al fine di scongiurare l’utilizzo di lavoratori a partita Iva come dipendenti subordinati.
Nel secondo articolo, fissa il trattamento economico per i prestatori di lavoro, che non può essere inferiore ai minimi previsti dal contratto collettivo nazionale applicabile all’attività prestata o, in mancanza, ai minimi previsti, per prestazioni analoghe, dalla contrattazione collettiva nazionale del settore o della categoria più affine.
Dott.ssa Maria Luisa Asta
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