La Gilda degli Insegnanti e l’Associazione Docenti art. 33 organizzano il convegno nazionale dal titolo “Il lungo addio alla scuola Istituzione. Cui prodest?” che si terrà il giorno 5 ottobre presso la sala Risorgimento dell’hotel Massimo D’Azeglio, in via Cavour 18 a Roma.
Il convegno che vedrà la partecipazione di Dacia Maraini, Frank Furedi, Giovanni Carosotti, Rino Di Meglio, Fabrizio Reberschegg, coordinati dalla giornalista Gianna Fregonara, si propone di celebrare la Giornata mondiale dell’Insegnante 2021 con un contributo originale al dibattito, troppo spesso monocorde e scontato, della politica e dei presunti esperti di scuola (a volte anche delle organizzazioni sindacali), sull’evoluzione/involuzione del sistema scolastico italiano.
Nel contesto del rinnovato interesse per la scuola, complici anche i finanziamenti del PNRR, si propone di affrontare il convenzionale e conformistico pensiero pedagogico e didattico dominante, oltreché “politicamente corretto”, mettendo in discussione sia i principi fondanti della politica scolastica degli ultimi governi sia la pratica ministeriale quotidiana.
Il punto di partenza è la consapevolezza che la Costituzione assegna alla Scuola il ruolo di “Istituzione della Repubblica” e non, come la si vorrebbe far diventare oggi, semplicemente un “quasi-servizio alla persona o un quasi-servizio pubblico”. Infatti, anche la Scuola è stata assorbita in quel processo che ha inteso cancellare la dimensione collettiva della società, con la messa in discussione della sua dimensione politico-associativa e dei corpi intermedi. L’enfasi sulla “personalizzazione” dei curriculi, sulla diversificazione infinita delle problematiche dell’apprendimento, nella cornice dell’autonomia scolastica e differenziata, risponde ad un processo di individualizzazione estrema, in cui prevale il principio mercantile e aziendalistico della concorrenza (tra scuole e tra regioni).
La Scuola è, da dettato costituzionale, ancora Istituzione. Qui l’insegnante esercita la funzione di trasmissione del sapere da una generazione all’altra. Da questi principi, da sostenere e difendere, discendono la motivata difesa sia dello spazio professionale del docente, sia dell’organizzazione per gruppo classe, sia dei contenuti delle discipline e una critica molto ferma alla didattica per competenze.
La scuola, i docenti e gli studenti hanno bisogno che la politica scolastica dei governi restituisca centralità all’ora di lezione disciplinare. Contemporaneamente è necessario eliminare tutte le attività burocratiche e gli inutili e numerosi progetti e progettini, che sottraggono tempo, attenzione ed energie agli insegnanti.
Sarà possibile seguire il convegno anche da remoto iscrivendosi alla mail info@docentiart33.it
Gianluigi Dotti
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