Il Decreto 126 attualmente all’esame delle Camere nasce dalla prima intesa sottoscritta nella notte del 24 aprile con l’allora, e attuale, Presidente del Consiglio ed è il frutto di due diverse intese sottoscritte tra le OO.SS rappresentative del comparto ed il MIUR.
Per quanto riguarda l’Istruzione, il Decreto in questione introduce sostanzialmente una procedura concorsuale straordinaria e abilitante rivolta ai docenti che abbiano almeno tre anni di servizio, negli ultimi otto, nella scuola pubblica.
Vengono autorizzate 24.000 assunzioni riservate ai partecipanti che hanno effettuato i tre anni di servizio richiesti, esclusivamente in una scuola statale, mentre il servizio svolto in una scuola paritaria consentirà la partecipazione alla procedura straordinaria esclusivamente per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, requisito che potrà consentire la sottoscrizione di un contratto a tempo indeterminato in una scuola paritaria.
Questa procedura concorsuale straordinaria verrà bandita in contemporanea al già previsto concorso ordinario (per altri 24.000 posti) e prevede lo svolgimento di una prova scritta selettiva informatizzata, consentendo così un’immediata correzione degli elaborati con pubblicazione delle graduatorie in tempo utile per le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico. Ovviamente, non sarà lo stesso per le graduatorie del concorso ordinario che potranno essere utilizzate soltanto a partire dal settembre 2021.
Il decreto prevede per i 24.000 vincitori la compilazione di graduatorie regionali che verranno stilate sulla base del punteggio conseguito nella prova scritta (punteggio minimo 7/10) e dei titoli culturali e di servizio che saranno computati sulla base di una tabella ancora da definire. Per coloro che, pur superando la prova, non rientreranno nel contingente e per i docenti della scuola paritaria è prevista la compilazione di un elenco di abilitati.
Il percorso abilitante prevede, dopo il superamento della prova scritta, anche un anno di formazione che si conclude con una prova orale, anch’essa selettiva con punteggio minimo pari a 7/10, ed il conseguimento di 24 crediti CFU.
L’intesa sottoscritta il 1 ottobre prevedeva anche la presentazione di un disegno di legge per il conseguimento delle abilitazioni all’insegnamento a carattere strutturale e permanente che dovrebbe dare regole certe ed una prospettiva di stabilizzazione più concreta a tutti gli esclusi della procedura concorsuale riservata. Senza la presentazione di questo disegno di legge, il Decreto rischia di essere inutile ai fini prefissati di un’auspicabile riduzione a valori fisiologici della percentuale dei precari della scuola. Per questo motivo, durante l’audizione presso la settima e l’undicesima Commissione della Camera, la Federazione Gilda-Unams ha lanciato un appello al Governo e a tutte le forze politiche, di maggioranza e dell’opposizione, affinché si acceleri la presentazione e l’approvazione di questo disegno di legge tanto atteso ma di cui ancora non si ha traccia.
Non farlo ci porterà il prossimo anno a dover nuovamente ragionare su di un’altra procedura straordinaria.
Antonio Antonazzo
Responsabile dipartimento Precari Gilda degli Insegnanti
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