In questo periodo di sospensione delle lezioni e di impiego della didattica a distanza (DaD), i docenti e gli allievi italiani hanno dovuto familiarizzare con i programmi per videoconferenze. Vediamo una breve rassegna dei più usati per la DaD.
Zoom
Zoom è una piattaforma web per meeting che dà la possibilità di tenere videoconferenze, consulenze e lezioni online.
Il profilo basic è gratuito, ma limitato a 40 minuti; c’è la possibilità di aggiungere, gratuitamente e a pagamento, tantissime funzionalità come: sala d’aspetto, password, sfondo privacy; può essere passato o condiviso l’host (la direzione della riunione); si può mandare in streaming su youtube o facebook.
Si possono invitare i partecipanti singolarmente, via mail o collettivamente con link. Una volta connessi si clicca sul link e si possono prenotare gli interventi, attivare o disattivare il proprio video, quello dei partecipanti o il microfono dei partecipanti (utile se chi è collegato si dimostra indisciplinato); condividere lo schermo e registrare la videoconferenza.
Per la lezione di base basta la versione gratuita, per i collegi docenti e le riunioni collegiali la versione pro.
Ci sono state polemiche sulla sicurezza, ma limitate a chi ha scaricato il programma non dai canali ufficiali. Col nuovo aggiornamento Zoom ha risolto i problemi di privacy.
Jitsi Meet
Jitsi Meet è una piattaforma di videoconferenza open source. Il limite al numero in contemporanea dei partecipanti ad una videoconferenza è dato solo dalla banda disponibile. Senza bisogno di registrarsi, si crea una stanza assegnandole il nome; a questo punto si condivide l’URL con le persone con cui vogliamo entrare in contatto e si aspetta che si colleghino per iniziare a comunicare.
L’amministratore può impostare alcune opzioni per videoconferenze private (con password) oppure fare conferenze in broadcasting dove i partecipanti si limitano a guardare e ascoltare. Si possono condividere schermo e documenti e usare una chat per mandare messaggi di testo ai partecipanti. La funzionalità forse più interessante è quella di far comunicare Jitsi Meet con l’account YouTube così da creare una live sincronizzata sul canale. C’è infine l’opzione di condivisione URL del video che così si vede nitido e chiaro.
Google Meet (ex Hangouts)
Le funzionalità premium di Meet saranno accessibili senza alcun costo fino al 30 settembre. A partire dall’1 ottobre chi non possiede un account G Suite dovrà tener conto delle seguenti limitazioni: le riunioni non potranno durare più di 60 minuti o coinvolgere fino a 250 persone in contemporanea e non sarà possibile salvare le registrazioni o trasmetterle in diretta. In genere funziona bene, ma se si ha una connessione bassa, flagga. Si possono condividere schermo e documenti, non i video.
Teams (Microsoft)
Il Teams è intuitivo nell’utilizzo sia da pc sia dall’app dello smartphone e dà la possibilità di: creare singoli canali di materia in un unico gruppo classe e avere un calendario condiviso (per evitare sovrapposizioni); registrare le lezioni; assegnare attività (allegando documenti) che possono essere corrette direttamente modificando i file ricevuti e inviando un feedback; quiz a risposta multipla con Forms; blocco appunti condiviso (funziona come una lavagna).
Le criticità riguardano l’impossibilità di avviare dall’app dello smartphone una riunione di gruppo se non pianificata in calendario; il blocco appunti ha il limite di dover aggiornare la pagina per vedere ogni modifica e aggiunta; nella videochiamata appaiono solo 4 persone alla volta.
Andrea Carosso
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