In Italia, il problema del cyberbullismo a scuola viene affrontato attraverso un approccio integrato che coinvolge diversi attori, tra cui le istituzioni, le famiglie e le scuole.
Le istituzioni, a livello nazionale, hanno adottato una serie di misure per prevenire e contrastare il cyberbullismo, tra cui:
- L’approvazione del Decreto legislativo 7 agosto 2019, n. 95, che ha introdotto nel codice penale il reato di cyberbullismo;
- L’aggiornamento delle Linee Guida per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, emanate dal Ministero dell’Istruzione nel 2021;
- La creazione della Piattaforma ELISA, un percorso di e-learning per docenti e genitori per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
- Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali
Le famiglie hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione del cyberbullismo. È importante che i genitori siano informati sui rischi del cyberbullismo e insegnino ai propri figli a usare la rete in modo responsabile.
Le scuole sono il luogo in cui il cyberbullismo si manifesta più frequentemente. Per questo motivo, è importante che le scuole adottino misure preventive e di contrasto al cyberbullismo quali:
- Formazione del personale scolastico sul cyberbullismo;
- Attività di sensibilizzazione e prevenzione del cyberbullismo rivolte agli studenti.
- L’elaborazione di un regolamento scolastico che preveda sanzioni per il cyberbullismo;
Le attività di sensibilizzazione e prevenzione del cyberbullismo dovrebbero essere rivolte a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro ruolo di vittima, bullo o spettatore, per aiutare gli studenti a comprendere il fenomeno e riconoscere i comportamenti di cyberbullismo ed eventualmente sapere cosa fare se ne sono vittime o testimoni.
Le misure che la scuola potrebbe adottare per contrastare il cyberbullismo in modo efficace prevedono un approccio integrato che coinvolge diversi attori, quali:
- L’istituzione di un referente per il bullismo e il cyberbullismo;
- La collaborazione con le forze dell’ordine in caso di cyberbullismo;
- La segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali dei casi di cyberbullismo che coinvolgono dati personali.
Gli insegnanti possono percepire una serie di segnali che possono indicare che uno studente è vittima di bullismo o cyberbullismo. Questi segnali possono essere:
SEGNALI FISICI lesioni fisiche, come lividi, graffi o ferite, perdita dell’appetito o aumento di peso, insonnia, mal di testa o mal di stomaco, problemi di salute fisica;
SEGNALI COMPORTAMENTALI cambio di umore o comportamento, isolamento sociale, assenza ripetuta dalla scuola o da determinate attività scolastiche, riduzione delle prestazioni scolastiche, comportamenti di autolesionismo;
SEGNALI EMOTIVI ansia, depressione, rabbia, paura, senso di colpa o vergogna, pensieri suicidi.
Gli studenti che presentano questi segnali potrebbero essere delle vittime. Quando un insegnante nota questi segnali, può indagare e cercare di capire se lo studente è vittima di bullismo o cyberbullismo.
Se gli insegnanti sospettano che uno studente o studentessa sia vittima di bullismo o cyberbullismo è bene che non informino subito le autorità ma che prima parlino con lo studente in privato e in un ambiente sicuro, per ascoltare lo studente senza giudicarlo, offrire supporto e incoraggiamento, informare la famiglia dello studente, collaborare con altri insegnanti e il personale scolastico specializzato per affrontare il problema.
L’insegnante bersaglio è un bersaglio quando.
Tra le vittime di cyberbullismo ci sono anche i docenti, soprattutto quando prendono provvedimenti nei riguardi di alcuni studenti e questi cercano il modo per vendicarsi dell’insegnante diffamandolo o molestandolo online. L’insegnante diventa un potenziale bersaglio anche quando si comporta in modo inappropriato con gli studenti e questi possono diffondere online false accuse o informazioni compromettenti sull’insegnante. Oppure, semplicemente l’insegnante è impopolare tra gli studenti, lo prendono di mira e pubblicano immagini e video per divertimento e per prenderlo in giro.
In Italia, ci sono stati diversi casi di cyberbullismo contro insegnanti.
- A settembre scorso, due studenti mettono su una scena per riprendere una docente che cade a terra dopo essere stata colpita da uno di loro per una sfida sui social. Tornata a scuola, l’insegnante è stata sospesa per molestie verbali.
- Nel 2022, una professoressa di un liceo di Roma è stata vittima di cyberbullismo da parte di alcuni suoi studenti. I ragazzi hanno pubblicato sui social network foto e video della professoressa in cui veniva denigrata e insultata.
- Nel 2021, un preside di una scuola media di Milano è stato vittima di cyberbullismo da parte di alcuni genitori di studenti. I genitori hanno creato una pagina Facebook in cui diffamavano il preside e lo accusavano di maltrattamenti.
- Nel 2020, una maestra di un asilo nido di Napoli è stata vittima di cyberbullismo da parte di alcuni genitori di bambini. I genitori hanno pubblicato sui social network foto e video della maestra in cui veniva accusata di maltrattamenti.
È importante che gli insegnanti siano consapevoli del rischio e sappiano affrontare il cyberbullismo. Certe semplici precauzioni possono aiutare a prevenire il fenomeno, per esempio facendo attenzione a ciò che si pubblica sui social, evitando di rendere pubbliche le informazioni personali, foto che potrebbero essere utilizzate, scaricate, manipolate, ecc. Inoltre, controllare regolarmente i messaggi e le notifiche per rilevare eventuali attività sospette e, naturalmente, informare le autorità competenti se ci sono i presupposti di cyberbullismo.
Fulvia Subania
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