“Una volta avuto il parere positivo dal MEF, l’ipotesi di contratto dovrà passare in CDM e poi alla Corte dei conti. Penso che la firma definitiva, salvo imprevisti, potrà avvenire entro fine settembre”. Lo affermava Antonio Naddeo, presidente ARAN, alla fine di agosto, ma ha dovuto poi fare una clamorosa marcia indietro il 14 settembre quando, attraverso il suo blog, ha fatto sapere che la firma definitiva poteva slittare in avanti.
Naddeo spiega: “Alle osservazioni e richieste di chiarimenti del MEF fatte in data 1 agosto e a cui l’ARAN ha prontamente risposto, lo stesso MEF ha inviato un’ulteriore nota nella quale si prende atto di alcune risposte dell’ARAN, ma ha anche chiesto ulteriori chiarimenti su norme del contratto non citate nella prima nota. Anche in questo caso l’Agenzia sta predisponendo la risposta, ma è difficile che tutto si possa definire per la sottoscrizione definitiva entro il mese di settembre, visto che poi il contratto deve essere certificato dalla Corte dei conti (entro 15 giorni)”.
Trattamento economico contratto
Sul piano del trattamento economico, l’accordo riconosce, a decorrere dall’1/1/2021, un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.
Considerando le nuove indennità, gli incrementi medi mensili saranno di circa 175 euro medi mese.
Per quanto riguarda gli arretrati, questi vanno da 2.268,41 euro a 3.135,49 euro, secondo la posizione economica di appartenenza; per il personale infermieristico (l’indennità infermieristica) da 3.775,45 euro a 4.736,87 euro; per il personale sanitario non infermieristico (indennità tutela malato) da 3.175,75 euro a 4.039,69 euro.
Marialuisa Asta
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