Le aziende sanitarie dell’Emilia Romagna si sono dotate di una nuova figura, quella del Direttore assistenziale, che affiancherà il Direttore Generale, al vertice, il Direttore amministrativo, il Direttore sanitario, il Direttore delle attività socio-sanitarie (quest’ultimo limitatamente alle Ausl, se previsto nell’Atto aziendale). L’Assemblea legislativa regionale ha dato infatti il via definitivo alla proposta della Regione che aveva sollevato forti polemiche tra i medici.
La figura del Direttore assistenziale è stata introdotta con la modifica dell’art. 3, comma 5, della Legge Regionale 23 dicembre 2004, n. 29:
“La Regione nomina il direttore generale ed i componenti del Collegio sindacale. Il Collegio sindacale è composto da tre membri, di cui uno designato dalla Regione, con funzioni di Presidente, ed uno designato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria. E’ assicurata allo Stato la possibilità di designare un componente all’interno del Collegio sindacale. Il Direttore Generale è coadiuvato, nell’esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario, secondo quanto previsto dall’art. 3 comma 1 – quater e quinquies del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche. L’atto aziendale di cui al comma 1 disciplina la presenza di un Direttore delle attività socio-sanitarie, limitatamente alle Aziende Unità Sanitarie Locali, e di un Direttore assistenziale. In coerenza con l’art. 3, comma 1, del D. Lgs. 4.8.2016, n. 171, il Direttore generale nomina il Direttore amministrativo, il Direttore sanitario, il Direttore dei servizi socio-sanitari e il Direttore assistenziale attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di inconferibilità ed incompatibilità.”
Maria Luisa Asta
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