Il tribunale di Napoli ha confermato quanto sostenuto da NurSind e dichiara l’antisindacalità della condotta tenuta dalla Asl Napoli1centro consistente nella omessa convocazione della organizzazione sindacale in occasione di alcune riunioni tenutesi con le OO.SS. finalizzate a rendere comunicazioni in merito alla emergenza coronavirus.
Il Nursind si è rivolto ai giudici dopo aver chiesto senza esito alla Asl Napoli1centro la corretta applicazione della normativa di riferimento, portando avanti la tesi che le convocazioni finalizzate alla comunicazione tra parte datoriale e OO.SS. rientrano nel diritto di informazione che è alla base delle relazioni sindacali.
Il giudice, entrando nel merito delle convocazioni, ha ritenuto la condotta della Asl Napoli1centro: obiettivamente antisindacale […..] per la lesione dell’interesse del sindacato a partecipare alla elaborazione di criteri atti a fronteggiare la nascente emergenza sanitaria, coinvolgente, come ovvio, i luoghi di lavoro dei propri iscritti; tali omissioni hanno rivestito incidenza anche sulla sfera patrimoniale del sindacato stesso, intesa quale comprensiva del suo diritto all’immagine e al rispetto della sua funzione.
La ASL, oltre a sostenere la erronea tesi che le sopra citate convocazioni riguardano esclusivamente le OO.SS. firmatarie del contratto e la RSU, ha aggiunto che onde realizzare gli obiettivi di distanziamento sociale al fine di tutelare l’integrità fisica dei partecipanti, ha proceduto a convocare un rappresentante di ogni sigla firmataria e il Presidente della RSU – nel merito il giudice afferma: non appare pertinente la motivazione addotta dalla Asl convenuta per giustificare le omesse convocazioni del sindacato ricorrente, vale a dire quella di evitare assembramenti , posto che non si comprende in quale misura la partecipazione (evidentemente di un’unica persona) alle riunioni in questione avrebbe incrementato gli assembramenti in parola, specie una volta scelta l’opzione delle riunioni in presenza.
Il Segretario Territoriale NurSind di Napoli, Marco Esposito, afferma: “L’informazione è il presupposto che rende possibile ogni forma di relazione sindacale. Non convocare il NurSind, e quindi non mettere in indirizzo il più grande sindacato infermieristico italiano su questioni che riguardano la pandemia, è francamente incomprensibile. Eppure il NurSind rappresenta gli infermieri, la categoria più esposta al virus che ha pagato un prezzo altissimo in questa pandemia. Il NurSind non ha firmato il CCNL 2016/18, un contratto in perdita per la professione, ma il giudice ha dato rilevanza alla firma del NurSind della sezione del contratto sanità IRCCS e IZS in termini di prerogative sindacali; confidiamo che questa pronuncia possa contribuire al rispetto delle regole democratiche, soprattutto per la Asl Napoli1centro che fino ad oggi ha sostenuto di aver sempre tenuto condotte di convinta apertura nei confronti del NurSind, salvo poi lasciarla fuori dai tavoli”.
Marialuisa Asta
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