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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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GLI ESPERTI RISPONDONO

rubrica sanità

A cura di NURSIND – Il sindacato delle professioni infermieristiche

D: Lavoro in ospedale a tempo indeterminato, ho intenzione di partire per una missione con la Protezione civile. Ho diritto a dei permessi?

Laura, Torino

R: – Il datore di lavoro ha l’obbligo di consentire al lavoratore dipendente che rivesta la qualifica di volontario della Protezione civile di partecipare agli interventi di soccorso e assistenza per un periodo non superiore a 30 giorni continuativi e fino a 90 giorni nell’anno.
Se è dichiarato lo stato di emergenza nazionale, e per tutta la durata dello stesso, su autorizzazione dell’Agenzia di Protezione civile, e per i casi di effettiva necessità singolarmente individuati, i limiti massimi previsti per l’utilizzo dei volontari nelle attività di soccorso e assistenza possono essere elevati fino a 60 giorni continuativi e fino a 180 giorni nell’anno.

Diritti del lavoratore
Per i periodi di assenza, nei limiti previsti dalla legge, il datore di lavoro deve:
• mantenere il posto di lavoro;
• corrispondere il normale trattamento economico e previdenziale;
• mantenere la copertura assicurativa

Rimborso degli emolumenti versati al lavoratore
Il datore di lavoro, ove ne faccia richiesta, ha diritto al rimborso degli emolumenti versati al lavoratore legittimamente impegnato come volontario, presentando istanza all’autorità di Protezione civile territorialmente competente.

Aspetti fiscali e contributivi
Il lavoratore dipendente, durante il permesso per partecipare alle attività di Protezione civile:
• ha diritto di ricevere la normale retribuzione che sarà interessata dalle ordinarie ritenute fiscali (IRPEF e addizionali);
• ha diritto alla copertura previdenziale; conseguentemente, il datore di lavoro dovrà continuare a versare la normale contribuzione previdenziale, assistenziale e assicurativa, avendo cura di trattenere la quota di competenza del lavoratore.

Marialuisa Asta

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