Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante un’intervista durante l’evento “Tgcom24Tour”, ha sottolineato l’importanza dell’introduzione del docente tutor e del docente orientatore, pietre miliari nell’ambito della personalizzazione dell’insegnamento e della formazione degli studenti.
Durante la tavola rotonda condotta dal direttore, Paolo Liguori, Valditara ha detto:“Il docente tutor e il docente orientatore sono due novità assolute e attengono all’idea di personalizzazione della didattica e della formazione. Quest’ultima deve essere sempre più costruita come un abito sartoriale, cioè deve essere fatta su misura. Questo è il concetto di merito, valorizzare i talenti e le abilità di ciascuno”.
Il docente tutor avrà il compito di costruire un percorso personalizzato per ogni studente, che sarà poi sviluppato dagli insegnanti disciplinari. Il tutor, lavorando anche in orario extracurricolare, sarà specificamente remunerato per potenziare i talenti e le competenze degli studenti. Invece, il docente orientatore guiderà gli studenti e le loro famiglie nella scelta dei percorsi di studio e lavorativi futuri.
Durante il colloquio, il Ministro ha evidenziato il recente investimento di 5 miliardi di euro per il personale del pubblico impiego, parte del quale sarà destinato ai contratti di oltre un milione di lavoratori nel settore dell’istruzione. Un aumento significativo dei salari è previsto per il 2024, con un anticipo di risorse già a dicembre 2023.
Sul fronte della formazione, il governo ha stanziato 600 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la formazione dei docenti nelle materie STEM e per progetti di innovazione didattica. Altri 450 milioni di euro sono stati investiti per migliorare le competenze digitali in risposta all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Importante è anche l’investimento di 1,2 miliardi di euro per il rinnovamento delle strutture informatiche nelle scuole.
Valditara ha inoltre sottolineato l’impegno del governo nel ridurre il divario di genere nell’ambito delle materie STEM, riconoscendo che le ragazze tendono a investire meno in questi percorsi. Con l’Agenda Sud, si mira a ridurre le disparità regionali, offrendo maggiori opportunità formative e lavorative ai giovani delle regioni meno avvantaggiate.
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