Sistema scuola e insegnanti sul banco degli imputati, se gli studenti odiano la matematica. Un’accusa che va oltre i semplici effetti sul singolo studente e che, sempre secondo l’Accademia, si estende alla società nel suo complesso.
Il concetto è emerso oggi durante un convegno organizzato dall’Accademia dei Lincei sull’insegnamento della matematica. “Investire nell’insegnamento ha un costo molto alto in termini economici e di responsabilità, ma porta ad un guadagno enorme”, dice Samuele Antonini dell’Università di Firenze.
La matematica per gli studenti sarebbe “materia oscura“, “astratta“, “inutile al di fuori della scuola e piena di regole da imparare a memoria“. Concetti ricavati dai temi svolti dagli alunni, dalle elementari alle superiori, presentati da Rosetta Zan, dell’Associazione Italiana di Ricerca in Didattica della Matematica.
Tutti elementi che fanno capire che questi ragazzi vedono la materia “in maniera procedurale e non concettuale: c’è una rinuncia a ragionare – afferma Zan – e l’utilità della matematica viene identificata solo con l’immediata spendibilità delle conoscenze apprese“.
Cosa c’è, sempre secondo gli accademici, che non va? Il fatto di ridurre l’insegnamento della matematica “ad una pratica di esercizi ripetitivi, che porta solo ad una conoscenza procedurale“, afferma Antonini. “Oppure, si punta ad esporre semplicemente le nozioni nell’illusione che lo studente le apprenda: un approccio che fa perdere il processo di costruzione di significato da parte dello studente“.
Tra i suggerimenti per modificare l’approccio all’insegnamento della matematica, quello del Vicepresidente dell’Accademia, Giorgio Parisi, che suggerisce un approccio laboratoriale, fornendo “gli strumenti per capire quello che succede intorno, fare scelte consapevoli, rendersi conto dei problemi della società, che sono sempre più intrecciati a temi scientifici”.
Al convegno è intervenuto anche il Ministro Valditara che ha puntato il dito verso quei gap che “penalizzano in particolare le studentesse e le regioni del Sud: per questo metteremo a disposizione 660 milioni di euro per potenziare l’insegnamento Stem“.
In collaborazione con l’Accademia dei Lincei e con l’Unione Matematica Italiana, il ministero ha allo studio modalità didattiche nuove e sempre più efficaci, e ha proposto all’Accademia di contribuire alla formazione dei docenti Stem. “Valorizzeremo anche le Olimpiadi della matematica”, ha aggiunto il ministro, “occorre stimolare un cambiamento culturale che generi interesse ed entusiasmo nei giovani su tutto il territorio nazionale verso discipline fondamentali per una piena cittadinanza attiva e per la crescita del Paese“.