Parliamo di stipendi in relazione al grado di scuola in cui il docente è in servizio. Perché in Italia gli insegnanti di scuola primaria (ma lo stesso dicasi per gli insegnanti della scuola dell’infanzia) guadagnano meno dei docenti di scuola secondaria pur avendo una solida (se non più solida) formazione professionale sulle competenze pedagogico-didattiche? Insomma, ricordiamo che se in passato per diventare maestra o maestro non occorreva la laurea e ciò giustificava la differenza retributiva rispetto agli insegnanti di scuola superiore; oggi gli insegnanti di scuola primaria provengono dalla facoltà di scienze della formazione e possiedono dunque una preparazione all’insegnamento anche superiore rispetto a chi, ad esempio, magari insegna matematica alle scuole medie da precario, senza neanche il requisito minimo dei 24 Cfu.
Anche il report Eurydice ci racconta che in media, in Europa, gli insegnanti della scuola primaria tendono a guadagnare meno, mentre gli insegnanti della scuola secondaria superiore generalmente guadagnano di più. Il punto è che nella maggior parte dei Paesi europei, le differenze di stipendio tra i vari livelli di istruzione sono legate alle differenze nei requisiti minimi di qualifica richiesti per diventare insegnante; mentre l’Italia, da questo punto di vista, rappresenta un’eccezione, poiché gli stipendi iniziali di base degli insegnanti del livello secondario sono più alti rispetto a quelli del livello primario, a fronte di un percorso formativo propedeutico che richiede per tutti, come titolo di accesso alla professione, una laurea magistrale. Questa stortura non andrebbe corretta, insieme a tutta la questione relativa all’equiparazione degli stipendi italiani al livello europeo di cui tanto si parla e si è parlato in campagna elettorale e su cui di recente è intervenuto anche il ministro Valditara?
Ma diamo qualche numero. Secondo una tabella fornitaci direttamente dalla segreteria di un’istituto scolastico, gli insegnanti di scuola primaria, con anzianità di servizio da 0 a 8 anni dal 2018 guadagna una retribuzione annuale lorda di 19.996,27 euro, a fronte dei 21.693,22 euro del collega della scuola secondaria di secondo grado che ha gli stessi anni di anzianità. Con uno scarto di circa 1.700 euro all’anno, il che significa 140 euro di differenza al mese a inizio carriera.
Se consideriamo il confronto a fine carriera, la forbice si allarga. Infatti il docente di scuola primaria con 35 anni di servizio guadagna 29.275,99 euro all’anno, mentre il suo collega di scuola superiore arriva a un importo di 34.052,17 euro, circa 5mila euro lordi di differenza in un anno, 400 euro al mese.
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