Così il ministro della Pa Zangrillo: «Gli Enti locali, nel bandire i loro concorsi per assunzioni a tempo indeterminato, possono riservare fino al 40% dei posti ai tecnici assunti a termine per il Pnrr»
«A livello centrale abbiamo inserito 500 tecnici ed esperti. E a livello decentrato abbiamo dotato i piccoli Comuni dei fondi per assumere i tecnici. Ma è vero, stiamo incontrando difficoltà, come del resto succede nel settore privato. Le persone oggi sono molto più attente a valutare le condizioni offerte e le opportunità di crescita professionale», afferma il ministro della Pa Paolo Zangrillo in un’intervista al Corriere della Sera in merito alle difficoltà degli Enti locali a trovare profili necessari al Pnrr.
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I concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato
I contratti a termine però, spiega il ministro Zangrillo, sono «solo per il personale assunto per il Pnrr, fino al 2026. Ma abbiamo previsto la stabilizzazione dei 500 profili nei ministeri dopo 15 mesi di servizio e stabilito che gli Enti locali, nel bandire i loro concorsi per assunzioni a tempo indeterminato, possono riservare fino al 40% dei posti ai tecnici assunti a termine per il Pnrr. Veniamo da un decennio di blocco del turn over che ha ridotto il personale da 3,5 a 3,2 milioni, facendo salire l’età media dei dipendenti a 50 anni. Dal 2021 abbiamo ripreso ad assumere e nel 2022 sono entrate nella Pa 170mila persone, di cui 156mila per sostituire chi è andato in pensione e il resto per aumentare l’organico. Anche quest’anno e fino al 2026 abbiamo in programma una media di 150mila assunzioni l’anno. Si tratta di contratti a tempo indeterminato».
Inoltre oggi sarà lanciata «la piattaforma Syllabus, una svolta. Tutte le amministrazioni dovranno prevedere minimo 3 giorni di formazione all’anno, durante l’orario di lavoro, per tutti i dipendenti pubblici su tre aree: la digitalizzazione, l’aggiornamento amministrativo, i soft skills».