Se ne parla nel documento “Global spending on health: Emerging from the pandemic”, pubblicato in occasione della Giornata della Copertura Sanitaria Universale (Uhc Day), celebrata ogni anno il 12 dicembre. Il tema del 2024 è il miglioramento della protezione finanziaria per garantire l’accesso ai servizi sanitari.
12 DIC –
Una riduzione della spesa media pro capite in sanità da parte dei governi in tutti i gruppi di reddito nel 2022 rispetto al 2021, dopo l’impennata registrata negli anni iniziali della pandemia. A evidenziarla il rapporto globale sulle spese sanitarie 2024 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, intitolato “Global spending on health: Emerging from the pandemic”, pubblicato in occasione della Giornata della Copertura Sanitaria Universale (Uhc Day), celebrata ogni anno il 12 dicembre. Il tema del 2024 è il miglioramento della protezione finanziaria per garantire l’accesso ai servizi sanitari.
Dopo il picco all’inizio della pandemia di Covid-19, la spesa sanitaria globale aggregata è scesa nel 2022 a 9,8 trilioni di dollari Usa, ovvero il 9,9% del prodotto interno lordo (PIL) globale, il primo calo della spesa sanitaria globale in termini reali dal 2000. In tutti i gruppi di reddito dei paesi, ad eccezione dei paesi a reddito medio-basso, la spesa sanitaria media pro capite nel 2022 è diminuita in termini reali rispetto al 2021.
Secondo l’Oms, il disimpegno dei governi nel dare priorità alla spesa sanitaria potrebbe avere gravi conseguenze, soprattutto considerando che 4,5 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi sanitari di base e 2 miliardi affrontano difficoltà economiche a causa delle spese sanitarie. “Mentre l’accesso ai servizi sanitari è migliorato a livello globale, il loro utilizzo sta spingendo sempre più persone verso difficoltà finanziarie o la povertà. La Giornata della Copertura Sanitaria Universale è un promemoria che la salute per tutti significa che ognuno può accedere ai servizi di cui ha bisogno senza difficoltà economiche”, ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Proteggere le persone dalle difficoltà finanziarie legate ai costi sanitari diretti è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di “salute per tutti”. Tuttavia, il rapporto dell’Oms rivela che le spese a carico dei cittadini rimangono la principale fonte di finanziamento della sanità in 30 paesi a basso e medio reddito. In 20 di questi paesi, più della metà della spesa sanitaria totale è coperta direttamente dalle tasche dei pazienti, alimentando un circolo vizioso di povertà e vulnerabilità. Anche nei paesi ad alto reddito, i pagamenti diretti possono portare a difficoltà economiche e a bisogni sanitari non soddisfatti, in particolare tra le famiglie più povere. I dati più recenti mostrano che in oltre un terzo dei paesi ad alto reddito, più del 20% della spesa sanitaria totale è a carico dei cittadini. In occasione della Giornata, l’Oms esorta i leader mondiali a rendere la Uhc una priorità nazionale e a eliminare l’impoverimento dovuto alle spese sanitarie entro il 2030. Tra le strategie efficaci suggerite figurano la riduzione o l’eliminazione dei costi per gli utenti più bisognosi, l’adozione di leggi per proteggere le persone dalle spese sanitarie impoverenti e l’istituzione di meccanismi di finanziamento pubblico per coprire l’intera popolazione.
Durante la pandemia di Covid-19 (2020-2022), la spesa pubblica per la sanità – principalmente attraverso i bilanci governativi – ha permesso ai sistemi sanitari di rispondere rapidamente all’emergenza. Ciò dimostra l’importanza dei bilanci pubblici nel finanziare interventi sanitari collettivi, specialmente durante le emergenze. I fondi governativi hanno garantito maggiore protezione alle persone e salvato molte vite. Ma nel periodo post-pandemico, i governi si trovano a un bivio: devono rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari contro future minacce sanitarie e, al contempo, rispondere alle esigenze sanitarie delle loro popolazioni in un contesto economico difficile.
Un elemento chiave per prendere decisioni migliori sugli investimenti futuri nella sanità è la disponibilità di dati tempestivi e affidabili sul livello e sul modello di spesa sanitaria. Da 25 anni, il programma di monitoraggio della spesa sanitaria globale dell’Oms è un punto di riferimento per la raccolta e la diffusione di informazioni critiche a livello nazionale e globale. Tra i principali risultati di questo programma figurano la creazione del Global Health Expenditure Database, la più ricca fonte di dati sulle spese sanitarie che copre oltre 190 paesi dal 2000, e la pubblicazione annuale del rapporto sulle spese sanitarie globali dal 2017. Questi strumenti promuovono una politica informata, la trasparenza e la responsabilità a livello mondiale.
La Giornata della Copertura Sanitaria Universale 2024 offre anche una piattaforma per una discussione cruciale sui progressi e le sfide legate alla Uhc. Dall’11 al 13 dicembre, rappresentanti sanitari nazionali, responsabili degli uffici dell’Oms e consulenti politici sanitari di oltre 125 paesi si riuniscono a Lione, in Francia, per fare il punto sulla situazione e definire le priorità per il prossimo triennio della Uhc Partnership (2025-2027). La Uhc Partnership è l’iniziativa di punta dell’Oms per la cooperazione internazionale sulla Uhc, sostenuta da partner come l’Unione Europea, Belgio, Canada, Francia, Germania, Irlanda, Giappone e Regno Unito. Questa collaborazione mira a sostenere azioni concrete per garantire che tutti, ovunque, possano accedere ai servizi sanitari essenziali senza difficoltà economiche.