Il Ministro della Salute su La Stampa rivela alcune misure sul personale che potrebbero entrare nella legge di Bilancio. Per prima cosa si punta a trovare risorse (si parla di circa 250 mln da ricavare dai fondi per l’edilizia sanitaria già stanziati) per acquistare strumenti diagnostici per i medici di famiglia in modo aggredire le liste d’attesa. Poi Speranza conferma le indiscrezioni sul contratto di formazione-lavoro per gli specializzandi all’ultimo anno.
31 OTT – “Sto lavorando a uno o più provvedimenti, che spostando alcune poste di bilancio della sanità, consentano di investire in macchinari per accertamenti diagnostici di primo livello dei quali vorremmo dotare gli studi dei medici di famiglia. Si tratta di strumenti dal costo contenuto entro i 1.500 euro, ma che consentirebbero di approfondire direttamente in studio alcune situazioni senza avviare direttamente il paziente verso la prenotazione per mezzo del Cup di uno specialista o di un accertamento magari più complesso e costoso”.
È quanto rivela oggi a La Stampa il Ministro della Salute, Roberto Speranza. L’idea, da quanto si apprende in ambienti dei medici di famiglia, sarebbe quella di inserire la misura in manovra finalizzando circa 250 milioni dei 2 miliardi già stanziati per l’edilizia sanitaria.
Obiettivo dichiarato dal Ministro: “Aggredire le liste d’attesa, decongestionando nello stesso tempo i pronto soccorso, evitando gli accessi inutili per prestazioni che possono assicurare direttamente i medici di famiglia Per esempio potremmo dotare gli studi medici di ecografi senza fili collegabili con wi-fi a tablet e smartphone dei medici. Ho visto al recente congresso dei medici di famiglia apparecchiature che applicando delle semplici ventose sul petto del paziente riescono a garantire il suo monitoraggio a distanza per mezzo di elettrocardiogramma visibile anche questo tramite tablet”.
Poi Speranza conferma le indiscrezioni anche su un’altra misura per il personale: “Per il personale già nella manovra abbiamo previsto contratti di formazione lavoro, non solo nei policlinici universitari ma anche in tutti gli altri ospedali, dei medici già abilitati alla professione e al loro ultimo anno di specializzazione, prevedendo per loro anche un’integrazione da 8mila euro l’anno, oltre ai 26mila erogati dalle Università sotto forma di borse di studio. In questo modo contiamo già da subito di colmare circa seimila posti vacanti in pianta organica”.
Il Ministro parla anche del Patto per la Salute e dei tetti di spesa per il personale che però il Mef non vuole rendere flessibili: “Con il Patto della salute che stiamo definendo con le Regioni cercheremo di allentare i vincoli troppo stretti e i lacci burocratici che impediscono alle amministrazioni locali di colmare le carenze di personale sanitario in genere. Inoltre i due miliardi per l’edilizia che siamo riusciti ad ottenere oltre ai due in più per il Fondo sanitario serviranno anche all’acquisto di nuovi macchinari. Sperando ammette che si riescano nel frattempo a superare le lungaggini burocratiche e organizzative”.
FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ (https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=78304)
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