Primo sciopero generale della scuola al tempo del governo gialloverde. Lo ha indetto l’Unione degli Studenti, che annuncia ulteriori mobilitazioni nei prossimi mesi per ottenere un cambiamento concreto della scuola. “In Italia il diritto allo studio non è garantito, nella manovra manca un cambiamento reale per i giovani. Scuole e università saranno in stato di agitazione permanente”: è la dichiarazione congiunta di Rete della Conoscenza, Uds e Link, associazioni promotori dei cortei. I ragazzi ce l’hanno soprattutto con la manovra che sta per essere approvata e sollecitano un intervento sui costi economici dello studio. “Il cambiamento tanto propagandato – affermano – sembra in netta continuità con il passato, perché è assente un progetto di rilancio dello sviluppo sostenibile per il nostro Paese”. E sottolineano: “Questo non è cambiamento: il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai più ricchi“.
Le manifestazioni sono state organizzate in 50 città italiane. Il corteo di Roma, diretto verso il Miur, ha mandato in tilt il traffico della Capitale. Inoltre i ragazzi hanno abbattuto un muro costruito con delle scatole di cartone e su cui sono state messe le foto di tutti i ministri del governo Lega-M5s. A Torinosono stati bruciati manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e foto con il loro volto imbrattato di vernice rossa sono state attaccate in vari punti della città. A Napoli sono due i cortei organizzati, mentre il centro di Palermo è stato invaso dai giovani manifestanti nonostante la pioggia battente. Nel capoluogo siciliano presenti anche gli universitari al grido di ‘Non vogliamo emigrare’. Secondo i numeri forniti dalla Rete della Conoscenza, in piazza sono scesi 70mila studenti e studentesse.
“Le due ragazze” che hanno dato fuoco ai due manichini “sono state denunciate per vilipendio delle istituzioni e per l’accensione di fumogeni. Spero che la denuncia per
vilipendio, un reato di epoca medievale, venga archiviata il prima possibile e che inizi un percorso sereno di confronto con gli studenti. La repressione non porta mai nulla di buono”, ha scritto Di Maio su Facebook.
VIDEO Gli studenti bruciano i manichini di Salvini e Di Maio
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