Le trattative per il rinnovo del contratto tengono con il fiato sospeso oltre un milione tra docenti e Ata. Si procede a piccoli passi, ma la questione riguardante le risorse economiche a disposizione, per l’adeguamento degli stipendi, non si è ancora risolta.
A Orizzonte Scuola interviene il presidente dell’Aran, (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), Antonio Naddeo.
Chiudere entro il 2022
Sul rinnovo contrattuale il presidente afferma: “Sono ottimista, mi auguro che questo contratto possa essere definito entro il 2022, perché arrivare all’anno prossimo vuol dire firmare l’ipotesi dell’accordo nel 2023. Si sa che, dopo la firma, c’è un iter di controllo molto lungo, per il contratto delle Funzioni Centrali ci sono voluti cinque mesi, per il contratto della Sanità quattro mesi. Se non dovessimo firmare entro gennaio, il contratto definitivo vedrebbe la luce attorno a maggio e giugno, così siamo davvero molto lontani. Spero pertanto si possa concludere entro la fine dell’anno”.
La questione dirimente è quella economica: “C’è una questione sul tavolo – continua Naddeo – cioè quella dei 300 milioni, del cambio di destinazione rispetto allo stanziamento che era stato fatto nella Legge di Bilancio. Mi spiego meglio: l’ ex Ministro ha chiesto all’ex ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, una modifica dell’atto di indirizzo, la cornice all’interno della quale io mi devo muovere per l’utilizzo dei 300 milioni per il rinnovo del contratto. L’autorizzazione per l’utilizzo dei 300 milioni, però, è ancora al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze perché loro devono sempre controllare la parte finanziaria”.
Con il cambio a Viale Trastevere servirà capire se Valditara sarà della stessa opinione del suo predecessore, parere condiviso da Naddeo: “Sì, occorre vedere se l’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito sarà d’accordo sull’attuale cambio di destinazione o avrà un’altra intenzione. Ovviamente i sindacati ritengono quelle cifre necessarie, all’interno del contratto, per chiudere la trattativa. I sindacati lamentano, soprattutto per il personale docente, una scarsità di risorse”.
Naddeo, però, non si è ancora sentito con il nuovo titolare del dicastero di Viale Trastevere: “No, non l’ho ancora sentito l’attuale ministro Valditara, ho un contatto diretto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo”.
Il nodo dei 300 milioni di euro in più
In merito alle risorse il presidente dell’Aran rimarca: “La scuola è l’ultimo dei contratti che si deve chiudere per quanto riguarda il 2019-21, parliamo delle risorse che già ci sono e di quei 300 milioni che comunque sono già a disposizione, ma la legge dispone che vadano già ai dipendenti tramite i fondi d’istituto, mentre i sindacati li vorrebbero direttamente nel contratto. Per eventuali ulteriori risorse, comunque, bisogna aspettare la legge di Bilancio”.
Più poteri ai dirigenti per sanzionare?
Sulla questione dei maggiori poteri sanzionatori per i presidi, Naddeo tiene a precisare: “Non abbiamo voluto aumentare i poteri sanzionatori dei dirigenti scolastici. Il contratto precedente, 2015-18, manca di tutta una parte che riguarda le sanzioni disciplinari cosa che troviamo in tutti i contratti collettivi nazionali. Se questo viene disciplinato comunque è una garanzia per il lavoratore e anche per i sindacati. Dato che manca questa parte abbiamo presentato un testo alle organizzazioni sindacali, ma non è un documento definitivo, è un punto di partenza per il confronto, è una prima bozza”.
Poi aggiunge: “Si tratta di una falsa polemica, alcuni sindacati hanno fatto passare il messaggio che noi vogliamo aumentare i poteri sanzionatori, ma non è così. Il nostro intendimento è regolare questa parte. Io non dico una cosa rivoluzionaria, qualcuno la deve attivare una procedura disciplinare, abbiamo fatto riferimento, dunque, all’entità preposta a scuola, cioè ai dirigenti scolastici. Come tutte le proposte vanno discusse con i sindacati. Tutti i contratti che ho firmato sono stati mediati tra le parti e, preciso, tutte le organizzazioni sindacali hanno firmato i rinnovi e non parlo solo dei confederali, ma anche degli autonomi”.
Valorizzazione del personale DSGA
Sul personale Ata, in particolare, Naddeo afferma: “Ho letto delle dichiarazione sui sindacati partecipanti alla trattativa, uno degli elementi di discussione ha riguardato i Dsga. C’è stata un po’ di polemica da parte dell’Anief sulla questione riguardante le risorse. Il compito dell’Aran è fare il contratto collettivo e può farlo con le risorse messe a disposizione dal Governo. Tutti i sindacati hanno rivendicato la valorizzazione dei DSGA, l’Anief in particolare ha chiesto la stessa retribuzione del direttore amministrativo delle accademie e conservatori. Però abbiamo delle regole finanziarie da rispettare e per dare quell’incremento, che dovrebbe essere di circa 300 euro al mese, dovrei toglierli a qualcun altro destinatario dello stesso contratto. Il governo ha scritto nell’atto di indirizzo di valorizzare la figura del DSGA, ma non ha stanziato ulteriori risorse. Cercheremo comunque di valorizzare i DSGA, ma con le risorse che abbiamo a disposizione “.
Non solo scuola
Per il proseguimento della trattativa è fiducioso: “La questione sul personale docente l’abbiamo sospesa per il momento visto che dobbiamo prima risolvere il nodo risorse, che è dirimente. Credo che tra 10-15 giorni la faccenda relativa ai 300 milioni si possa concludere, poi entreremo nel vivo della trattativa per gli insegnanti. Mentre per Università, Ricerca, Afam e personale tecnico-amministrativo dobbiamo rivedere l’ordinamento professionale, se risolviamo il problema delle risorse, la chiusura dell’accordo sul personale docente arriverà in tempi rapidi, dobbiamo confrontarci sulla vicenda riguardante le sanzioni disciplinari, ma io sono ottimista per il proseguimento della trattativa”