Riforma pensioni, 3 novità da Poletti: “Ma occhio alla contabilità”
“Ci sono diverse posizioni, dipende dalle cose che si vogliono fare. L’aspirazione è fare il massimo, poi bisogna tenere conto della contabilità pubblica e quindi delle compatibilità” con questa: così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti commenta la cifra circolata e indica “le pensioni minime, l’anticipo pensionistico e le ricongiunzioni onerose come i cardini su cui intervenire”.
Un segno “più” che secondo alcuni giornali rischia però di essere solo a metà. Scrive ad esempio Il Tempo: “Considerato che la dote a disposizione del governo per l’intero dossier pensioni è attorno ai due miliardi di euro, e dunque la coperta è stretta, i tecnici sono al lavoro per restringere la platea delle minime da ritoccare all’insù. L’obiettivo è di dare più risorse a chi ne ha realmente bisogno. Per questo per sfoltire il numero dei beneficiari sarebbero depennati dall’incremento quelli che, oltre alla minima, percepiscono l’assegno di reversibilità. Nella scrematura si terrebbe poi conto della situazione reddituale dell’intero nucleo familiare. Così l’utilizzo dell’Isee (l’indicatore patrimoniale delle famiglie) che tiene conto dei redditi percepiti dal coniuge e della ricchezza immobiliare e mobiliare complessiva, porterebbe il numero di coloro ai quali sarebbe aumentata la rendita minima (oggi attorno ai 500 euro al mese) dai 3,5 milioni a circa un milione“.