Il contratto già siglato da Aran e sindacati disciplina i due differenti profili del ricercatore e del personale addetto alla ricerca, ossia di tutto quel personale operante nei grant-office, negli uffici di trasferimento tecnologico, nelle biblioteche scientifiche, ma anche data-manager, bioinformatici, infermieri di ricerca e le altre figure che concorrono alla realizzazione dei programmi di ricerca.
11 GIU – Via libera del Consiglio dei ministri di oggi al contratto siglato dall’Aran e dalle organizzazioni sindacali per la disciplina del rapporto di lavoro del personale della ricerca operante presso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e gli Istituti zooprofilattici sperimentali.
“Si tratta di un traguardo storico, che finalmente riconosce a questo personale altamente strategico per il nostro sistema sanitario uno specifico status giuridico. Così diamo continuità lavorativa e diritti certi ai lavoratori precari impegnati da anni nei nostri istituti di ricerca. Uno stop al precariato per rilanciare il nostro sistema ricerca” dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo.
In attuazione della cd. legge sulla “piramide del ricercatore” (art. 1, commi 422 ss. della legge 205/2017), il contratto disciplina i due differenti profili del ricercatore e del personale addetto alla ricerca, ossia di tutto quel personale operante nei grant-office, negli uffici di trasferimento tecnologico, nelle biblioteche scientifiche, ma anche data-manager, bioinformatici, infermieri di ricerca e le altre figure che concorrono alla realizzazione dei programmi di ricerca.
“Con l’applicazione del CCNL i ricercatori del Servizio sanitari nazionale saranno assunti con un contratto a tempo determinato per la durata di cinque anni, prorogabili per ulteriori cinque. Al termine del secondo quinquennio è previsto l’ingresso nei ruoli del SSN – chiarisce il ministro – Il testo sarà ora sottoposto all’esame della Corte di conti prima della firma conclusiva. Intanto, ho già trasmesso all’esame del Dipartimento della funzione pubblica lo schema di decreto interministeriale, frutto di un proficuo confronto con le OO.SS., che fissa i criteri di valutazione dei ricercatori. Presto sarà, quindi, possibile avviare concretamente la riforma e dare maggiori certezze al personale che nel SSN svolge attività di ricerca. Il primo passo sarà trasformare in contratti a tempo determinato i rapporti di lavoro atipici del personale precario, che abbia maturato i requisiti di legge (anzianità di tre anni negli ultimi cinque al 31 dicembre 2017)”.
“Nell’esprimere la mia soddisfazione per questo importante risultato, desidero ringraziare la dirigenza degli Istituti che, insieme al ministero della Salute, ha fortemente voluto e sostenuto questa riforma. Ringrazio anche il Comitato di Settore, l’Aran e le OO.SS. per aver condiviso questo percorso. Lavoreremo con il ministro della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno, per soddisfare le giuste aspettative dei ricercatori e rilanciare l’attività di ricerca degli Istituti. La ricerca e i ricercatori, eccellenze del nostro sistema Paese, hanno bisogno di supporto e certezze, e tutti insieme stiamo lavorando per garantirle” conclude Giulia Grillo.
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