di (sito)
Qual è la situazione della sanità pubblica?
“Il 16 agosto del 2017 da Torre del Greco parte un’ambulanza del 118, dentro c’è Antonio Scafuri,un giovane barbiere, quella sera doveva andare a vedere Napoli-Nizza partita valida per la Champions League ma ha un incidente in motorino e viene portato all’ospedale Loreto Mare”.
Al Nuovo Ospedale di Prato Santo Stefano grazie alle attività di addestramento di emergenza in sala parto, che si tengono ogni settimana, sono riusciti a ridurre le lesioni per distocia di spalla da 7 casi ogni 1.000 parti all’anno a un caso solo.
Presadiretta con “Medici in prima linea” di Sabrina Carreras torna a parlare di sanità lunedì 22 gennaio alle 21.20 su rai3. Un viaggio sulle “montagne russe” della sanità pubblica, tra sprechi, disorganizzazione ed eccellenze. E anche di precariato. Come mai gli ospedali inglesi sono pieni di infermieri italiani? Secondo i dati pubblicati dall’Ocse nel nostro Paese mancano circa 60mila infermieri e al tempo stesso sono ben 25mila i neolaureati in scienze infermieristiche che non riescono a trovare lavoro. Molti di loro per poter lavorare sono stati costretti ad andare all’estero. La meta più ambita è il Regno Unito. Per l’organizzazione “Nursing Council” negli ultimi quattro anni il loro numero è aumentato del 70%. Da quando sono iniziati i tagli emigrare è diventata non più una scelta ma una necessità. Le telecamere di Presadiretta sono andate a Preston, cittadina inglese di 130mila abitanti, dove c’è la più grande comunità di infermieri italiani in trasferta permanente.Loretta, 25 anni e Laura, 27, entrambe friulane, lavorano al Royal Hospital di Preston, 800 posti letto e 1.800 infermieri. È l’ospedale del Regno Unito con più infermieri italiani. Da quando nel 2015 è partita la collaborazione tra l’ospedale e l’ordine degli infermieri di Venezia, nelle corsie di questi reparti sono arrivati circa 170 infermieri italiani ma sono 80 quelli rimasti al Royal Hospital perché molti hanno fatto carriera e si sono spostati in ospedali inglesi più grandi. Tutti neolaureati in scienze infermieristiche che ora lavorano con un contratto a tempo indeterminato. I giovani italiani sono stati assunti grazie ad un colloquio con Mrs. Mandy Barcker, la responsabile del reclutamento infermieri dell’ospedale di Preston e per sostenere questo colloquio i ragazzi non sono dovuti volare in Inghilterra. Per l’ospedale di Preston erano così preziosi che è stata Mrs Mandy ad andare a Venezia: “Gli infermieri italiani sono grandi lavoratori, sono gentili e soprattutto hanno delle ottime competenze universitarie. La comunità italiana è la più numerosa nel nostro ospedale”.
Lunedì 22 gennaio ore 21.20 su Rai3 torna PresaDiretta con uno dei suoi cavalli di battaglia, la sanità pubblica.Un’inchiesta per capire cosa c’è dietro gli errori medici e le cosiddette “morti evitabili” in ospedale. Un viaggio sulle “montagne russe” della sanità pubblica, tra sprechi, disorganizzazione ed eccellenze. E poi il cronico problema del nostro Servizio Sanitario Nazionale che viaggia a due velocità. Il Nord che garantisce le cure e l’efficienza, il Sud che arranca tra commissariamenti e medici eroici.
PresaDiretta è andata in Sicilia e in Campania. Quest’ultima è in fondo alla classifica tra tutte le regioni italiane per i Livelli Essenziali di Assistenza (icosiddetti LEA) stabiliti dal Ministero della Salute, ma è prima nella drammatica graduatoria delle morti evitabili, cioè quelle che si potrebbero evitare con cure appropriate e tempestive. Un viaggio drammatico e in presa diretta nel “Sud della salute”, con medici e infermieri del 118 allo stremo, medici di base in prima linea, le liste di attesa infinite, tagli ai fondi regionali e cronica carenza di organico.Il divario tra nord e sud anche nell’aspettativa media di vita. “Oggi la peggiore zona in cui nascere è l’area metropolitana di Napoli. Nei confronti dell’Europa, dell’europeo medio, ha un gap di aspettativa di vita che arriva quasi a otto anni” spiega Walter Ricciardi, medico, scienziato e presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in una intervista a tutto campo concessa a Riccardo Iacona.
A PresaDiretta parla per la prima volta il padre di Antonio Scafuri, il ragazzo di 23 anni morto questa estate dopo aver aspettato per ore e ore di essere curato al Pronto Soccorso dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Il suo dolore e la sua richiesta di giustizia.
http://www.agoravox.it/Presa-Diretta-la-salute-della.html
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