La Lega tira dritto sulla modifica dei rigidi requisiti della riforma previdenziale del 2011. Il vice premier ha detto che nei prossimi mesi il governo si metterà al lavoro per introdurre la quota 100. Ma resta il problema delle coperture
La Lega tira dritto sulle pensioni. Stamani il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini ha detto che “la revisione della legge Fornero avverrà entro l’anno”. Salvini ad Agorà su Raitre ha aggiunto “aspettiamo che i ministri abbiano gli uffici e poi cominciamo a smontare la legge Fornero con l’introduzione della quota 100” per andare in pensione.
Quota 100 rappresenta la somma tra età anagrafica, attualmente si ipotizza un minimo di 64 anni, e gli anni dei contributi che sarebbero quindi 36. Il progetto di riforma punta a reintrodurre maggiori elementi di flessibilità nel sistema previdenziale, che con la legge Fornero di fine 2011 era stato reso molto rigido perché aveva abolito il vecchio sistema delle quote.
Si tratta di un’idea, prevista nel contratto di governo stipulato tra M5S e Lega, ma che in passato era stata avanzata da diversi esperti. Il progetto più conosciuto era contenuto in un decreto promosso dall’ex Ministro del lavoro, Cesare Damiano, in cui era previsto che i lavoratori avrebbero dovuto avere un’età anagrafica minima di 62 anni e 35 anni di contributi più il contestuale perfezionamento della quota 100.
Il problema di questa revisione della legge Fornero sono le coperture pubbliche. Per gli interventi si stima un costo di 5 miliardi di euro l’anno e a parziale copertura si punta a ridurre le spese stanziate per l’Ape social, il meccanismo introdotto dalla legge di bilancio 2017 che prevede l’anticipo pensionistico per particolari categorie di lavoratori svantaggiati con oneri a carico dello Stato.
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