Il tema delle pensioni sarà il prossimo terreno di scontro dei partiti. Si preannuncia un autunno caldo in tal senso con la Legge di Bilancio in arrivo tra poche settimane. Sono nove le proposte di legge sulle soglie d’accesso alla pensione presentate da inizio legislatura da quasi tutti i partiti.
L’obiettivo per tutti (o quasi) è evitare un ritorno integrale alla legge Fornero facendo leva su eventuali modifiche alle nuove misure pensionistiche.
Il Sole 24 Ore fa una ricognizione in merito all’argomento con l’analisi delle nove proposte in atto. C’è quella della Lega con il pensionamento anticipato al raggiungimento di 41 anni di contributi (compresi quella figurativi) a prescindere dall’età.
Poi c’è quella del PD che punta alla “stabilizzazione” dell’Ape sociale, da estendere a nuove categorie di lavori gravosi, a rendere permanente Opzione donna e alla riduzione della “soglia” di vecchiaia per le lavoratrici madri.
C’è anche quella di Forza Italia che prevede la possibilità di accedere al pensionamento per i lavoratori con almeno 62 anni di età e 35 anni di contributi, a condizione che l’importo del trattamento non sia inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale e con una riduzione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto al limite dei 66 anni.
Anche l’opposizione presenta una proposta: è quella di Fratelli d’Italia con soglia minima di 62 anni e una “massima” di 70 anni, oltre ad almeno 35 anni di contributi, con l’importo mensile dell’assegno non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale e con penalizzazioni decrescenti sotto i 66 anni.
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