Nuova riunione oggi a Ripa ma i due nodi non si sciolgono. A questo punto dovranno essere i Ministri Speranza e Gualtieri a risolvere a livello politico l’impasse e a indicare la rotta del confronto con le Regioni. Ma il tempo stringe, la dead line (31 dicembre 2019) per chiudere il Patto e far scattare gli aumenti di 2 mld del Fondo sanitario, si avvicina inesorabilmente.
30 OTT – Sulle nuove norme per il superamento dei commissariamenti della sanità e per una maggiore flessibilità dei tetti di spesa per il personale ancora distanti le posizioni tra Mef, Salute e Regioni. È quanto emerso dalla riunione di oggi al Ministero della Salute per la stesura del Patto 2019-2021.
A quanto si apprende l’impianto generale del Patto sarebbe chiuso ma il Mef, sul nuovo sistema di intervento statale (che dovrebbe mandare in soffitta il sistema attuale di Piani di rientro e commissariamento) non è convinto (così come non lo era la scorsa settimana).
Le Regioni e anche il Ministero della Salute premono per superare il sistema attuale, giudicato troppo improntato alla tenuta economica. Il ragionamento è che in questi anni i conti sono tornati in ordine, ma il prezzo da pagare dalle Regioni che hanno subito i piani o sono state commissariate è stato troppo alto in termini di tagli ai servizi e sovrattasse. Da qui la proposta di un sistema d’intervento statale ‘chirurgico’, ovvero sulle singole realtà (Asl, ospedali) che presentano criticità. Il commissariamento generale della Regione, secondo il nuovo sistema, rimarrebbe solo per le situazioni di grave criticità (al momento solo la Calabria è in queste condizioni).
Ma, come dicevamo, l’idea ai tecnici del Mef non va giù perché vedono il rischio di perdere il controllo dei conti regionali. Così come all’Economia non va giù anche l’idea di rendere più flessibili i tetti di spesa per il personale sanitario, aspetto anche questo su cui Regioni e Salute invece premono e convergono.
A questo punto dovranno essere i Ministri Speranza e Gualtieri a sciogliere il nodo a livello politico e indicare la rotta del confronto con le Regioni. Ma il tempo stringe, la dead line (31 dicembre 2019) per chiudere il Patto e far scattare gli aumenti di 2 mld del Fondo sanitario, si avvicina inesorabilmente.
FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ (https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=78295)
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