La lista dei criteri di valutazione da utilizzare per l’elaborazione delle pagelle dei dipendenti pubblici è quasi pronta; ecco come saranno assegnati i premi di produttività.
Le pagelle dei dipendenti pubblici dovrebbero diventare operative dal 2018.
Il condizionale è d’obbligo poiché di questo strumento se ne parla da diversi anni – da quando la Ministra Madia ha messo a punto la riforma della Pubblica Amministrazione – ma ad oggi non è stato ancora attuato.
Per chi non lo sapesse si tratta di uno strumento con il quale verranno stabiliti i premi legati alla produttività da assegnare ai dipendenti pubblici; con le pagelle degli statali quindi si interverrà sulla produttività del lavoratore, ossia sulla parte del salario accessorio che come noto non è uguale per tutti ma varia a seconda dei risultati ottenuti.
Come anticipato, ad oggi non c’è stata ancora l’attuazione di questo strumento, ma con il rinnovo del contratto del pubblico impiego – sul quale è stata posta la firma lo scorso 23 dicembre – sembra essere arrivato il momento tanto atteso. Lo ha confermato l’Ansa che ha anche svelato alcune novità riguardanti i criteri di valutazione con i quali verrà stabilito l’ammontare dei premi di produttività da assegnare agli statali.
A cosa servono le pagelle dei dipendenti pubblici?
La riforma della Pubblica Amministrazione verrà completata a breve; dopo la firma sul rinnovo del contratto e la pubblicazione del nuovo regolamento per le visite fiscali, la Ministra Madia è pronta a definire i criteri con i quali un organismo indipendente di valutazione dovrà verificare l’operato dei dipendenti pubblici.
Le pagelle serviranno per stabilire quali dipendenti pubblici hanno effettivamente diritto ai premi di produttività che ad oggi – in molti uffici pubblici – vengono assegnati a pioggia. Obiettivo dell’organismo indipendente incaricato sarà quindi quello di valutare l’operato del dipendente e di stilare una classifica tenendo conto dei criteri indicati dall’amministrazione.
Una volta completata la valutazione verrà stilata una classifica di meritodove alle prime posizioni sarà assegnato l’intero importo del premio di produttività. Per chi è a metà classifica invece il premio sarà decurtato del 50%, mentre per chi si trova nelle ultime posizioni – e quindi non ha lavorato come avrebbe dovuto – non riceverà nulla. Inoltre, coloro che per diversi anni vengono bocciati dall’organismo di valutazione sono previste persino delle sanzioni, fino ad arrivare al licenziamento.
Per i più meritevoli, invece, aumentano le opportunità per l’avanzamento di carriera.
Quali sono i criteri di valutazione?
Arriviamo quindi ai criteri di valutazione, sui quali la Ministra Marianna Madia dovrebbe fare chiarezza nelle prossime settimane. Come anticipato dall’Ansa, obiettivo della Madia è individuare dei target che siano uguali per tutti, così da rendere le pagelle il più oggettive possibili.
Con il Decreto Madia pubblicato la scorsa estate è stato stabilito che la valutazione dei dipendenti pubblici dovrà avvenire secondo gli “obiettivi della Repubblica” che però non sono stati ancora svelati. Ciò avverrà tramite un decreto ad hoc che sarà pronto nelle prossime settimane ma sul quale ci dovrà essere la condivisione da parte di Regioni e Comuni.
Per quanto riguarda l’orario di lavoro dei dipendenti pubblici il sottosegretario alla P.A – Angelo Rughetti – ha aperto alla possibilità di un aumento generale:
“Abbiamo bisogno di aumentare la produttività, per questo le ore di lavoro potrebbero aumentare visto che l’Italia è al di sotto degli standard europei”.
Ad essere valutata però sarà soprattutto la produttività, non solo del singolo ma dell’intero ufficio, così come la cosiddetta “customer satisfaction”, ossia la soddisfazione del cittadino per la qualità dei servizi offerti.
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