Come già anticipato arriva dalla Conferenza il via libera formale allo slittamento di 3 mesi del nuovo nomenclatore delle prestazioni (che ne conta 400 in più), tra cui per esempio la Pma. Schillaci: “Siamo andati incontro a un’esigenza delle Regioni che hanno chiesto qualche mese in più per l’applicazione del nuovo tariffario”. IL DOCUMENTO
31 DIC –
La Conferenza Stato-Regioni riunitasi oggi in seduta straordinaria ratifica lo slittamento di 3 mesi, dal 1° gennaio 2024 al 1° aprile 2024, per l’entrata in vigore delle nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale che erano state approvate lo scorso aprile dalla Stato-Regioni dopo ben 6 anni di attesa. Dunque, ancora qualche mese di attesa che farà coincidere l’applicazione delle nuove tariffe della specialistica con quelle della protesica per cui l’entrata in vigore era già stata prevista per il 1° aprile. Alla base della decisione ci sarebbero alcuni problemi tecnici della maggior parte delle Regioni e del Mef.
“Con la seduta straordinaria di oggi in Conferenza Stato-Regioni siamo andati incontro a un’esigenza delle Regioni che hanno chiesto qualche mese in più per l’applicazione del nuovo tariffario per le prestazioni di specialistica ambulatoriale contenute nei nuovi Lea. Il nuovo anno vedrà finalmente la piena entrata in vigore del decreto tariffe che abbiamo adottato dopo sei lunghi anni di attesa mettendo a disposizione di tutti i cittadini prestazioni all’avanguardia”. È quanto dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Ecco cosa prevede il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale
Il nuovo nomenclatore provvede al necessario e atteso aggiornamento del nomenclatore disciplinato dal decreto ministeriale 22 luglio 1996, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete.
Vengono introdotte numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi “sperimentale” oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, ma che oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale.
– individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero)
– rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni
– introduce la consulenza genetica, che consente di spiegare al paziente l’importanza ed il significato del test al momento dell’esecuzione, le implicazioni connesse al risultato al momento della consegna del referto ed, eventualmente, di fornire allo stesso il sostegno necessario per affrontare situazioni spesso emotivamente difficili
– introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).