Il disegno di legge di bilancio, composto da 144 articoli, approdato alla Camera, introduce alcune novità nel sistema pensionistico.
Tra le misure più rilevanti figura la proroga di Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, quest’ultima soggetta a criteri più selettivi. Il bonus Maroni, destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro, viene detassato ed esteso a chi possiede 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). Inoltre, si prevede la possibilità per i dipendenti pubblici di rimanere in servizio fino a 70 anni.
Le pensioni minime beneficeranno di una rivalutazione del 2,2% nel 2025 (2,7% nel 2024), portando l’assegno a circa 617,9 euro, evitando un calo a 604 euro in assenza di questo intervento. Infine, la rendita di un fondo pensione potrà essere integrata per raggiungere la soglia dell’assegno sociale per il pensionamento a 67 anni.
Si prevede, inoltre, una revisione della rivalutazione delle pensioni per i cittadini residenti all’estero e un anticipo di 16 mesi per l’accesso alla pensione per le madri con quattro figli.
L’aumento delle pensioni minime, frutto della rivalutazione per l’inflazione, si attesta sui 3 euro mensili, raggiungendo i 617,89 euro. Secondo i calcoli della Uil Pensionati, ciò si traduce in un aumento di circa 10 centesimi al giorno. La perequazione per il 2025 sarà del 2,2% rispetto al trattamento minimo prima della maggiorazione (598,61 euro), più l’1% dell’inflazione del 2024. Per il 2026 è previsto un ulteriore aumento di 1,3 punti percentuali, corrispondente a 1,27 euro mensili, ovvero 4 centesimi al giorno.
La manovra, dunque, introduce modifiche al sistema pensionistico, con l’obiettivo di conciliare sostenibilità e tutela dei beneficiari.