La legge di bilancio è stata investita da una vera e propria valanga di emendamenti, ben 4.562 depositati in commissione Bilancio alla Camera.
Il Movimento 5 Stelle si attesta come il partito più attivo con 1.218 emendamenti, seguito dal PD con 992. Forza Italia ne ha presentate 501, la Lega 428, Alleanza Verdi e Sinistra 354, Italia Viva 282 e Azione 130. Completano il quadro Noi Moderati (142), il Gruppo Misto (76), le Minoranze linguistiche (201), Misto+Europa (45), un emendamento del governo e due delle commissioni.
Le forze di maggioranza e opposizione segnaleranno 600 emendamenti alla manovra da esaminare in commissione Bilancio della Camera. Di questi 600, 250 saranno segnalati dalla maggioranza, 320 dall’opposizione e 30 dal gruppo misto.
Le proposte spaziano dai bonus per le scuole private alla rottamazione delle cartelle, dallo stop alla stretta sulle criptovalute agli “sceriffi” del Mef nelle aziende, fino alla “cannabis di Stato” e alla riedizione del Reddito di Cittadinanza. Un’ampia gamma di idee, alcune delle quali difficilmente vedranno la luce.
Tra le proposte più discusse, il bonus fino a 1.500 euro per gli studenti delle scuole paritarie, presentato da Fratelli d’Italia, e la rottamazione delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2023, proposta dalla Lega, che prevede il pagamento del debito in 10 anni.
La Lega chiede anche la soppressione dell’aliquota al 42% sulle plusvalenze delle criptovalute.
Il Movimento 5 Stelle, invece, propone il monopolio di Stato sulla cannabis e la reintroduzione del Reddito di Cittadinanza.
Altre proposte riguardano l’aumento delle risorse per l’automotive, lo stop all’IVA ridotta sulla chirurgia estetica, il rifinanziamento dei fondi per le alluvioni e l’abolizione dei revisori del Mef nelle aziende. Si discute anche di congedi parentali più lunghi per i padri e della riduzione del canone Rai.
Infine, Alleanza Verdi e Sinistra propone una patrimoniale per finanziare la sanità, mentre le opposizioni rilanciano il salario minimo a 9 euro.
Cosa è previsto, attualmente, per la scuola
La Legge di Bilancio 2025 prevede, attualmente, stanziamenti per il settore scolastico, con un focus particolare sugli aumenti stipendiali per il personale.
Per il contratto collettivo 2022/2024, l’incremento complessivo sarà del 6%, superiore al precedente 5,78%. Una novità assoluta è lo stanziamento di risorse per la successiva tornata contrattuale (2025-2027), che garantirà aumenti retributivi del 5,4% a regime, al di sopra dell’inflazione programmata.
A questi aumenti si aggiunge il “taglio” del cuneo fiscale fino a 40.000 euro lordi, che si tradurrà in un ulteriore incremento stipendiale del 6/7% per tutto il personale scolastico.
La manovra prevede anche un aumento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (93,4 milioni di euro a regime) e l’istituzione di un nuovo fondo per la valorizzazione del sistema scolastico.
Il fondo finanzierà la stabilizzazione dei docenti di sostegno (75 milioni di euro a regime), l’attività dei docenti tutor e orientatori (100 milioni per il 2025/26, a cui si aggiungono 40 milioni già stanziati) e incrementerà il fondo di funzionamento delle scuole (111 milioni di euro).
Inoltre, la Carta docenti riceverà un incremento di 60 milioni di euro a regime, estendendola anche ai precari su posto vacante e disponibile. Infine, 2,4 milioni di euro a regime saranno destinati a potenziare l’attività dei revisori dei conti nelle scuole.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito contribuirà alla revisione della spesa con una riduzione di 40 milioni per tre anni, pari allo 0,08% del suo bilancio, su capitoli già coperti da investimenti del PNRR.