Gli eventi di queste ultime settimane, le scuole chiuse (anche le primarie e le secondarie di primo grado) in moltissime regioni italiane, fanno ritornare al centro dell’attenzione il tema della “DaD” e quello dell’eventuale e provocatorio “recupero estivo” o “recupero pomeridiano” (come se gli insegnanti non insegnassero già abbastanza e, peggio ancora, gli alunni non si concentrassero abbastanza).
Si continua, nonostante tutto, a trattare la scuola come un ricovero per alunni (più o meno piccoli) e, ad oggi, proprio nessuno, ha parlato e parla di didattica, di metodologia, di interventi pedagogici, di salute, del grande impegno profuso dai dirigenti scolastici per adeguare gli standard di sicurezza ai nuovi modelli, del diuturno impegno degli insegnanti, sempre troppo sottopagati. Continuano a trattare, cioè, gli alunni (e perché no, anche gli insegnanti) come i destinatari di un progetto che di didattica ha davvero poco.
La risposta a ciò sta in una espressione, inadatta, di qualche settimana fa, “A scuola di sabato e domenica” come se:
- fino ad oggi gli alunni non avessero fatto nulla?
- i docenti hanno solo variegato la loro giornata con la DaD, attività sincrone, asincrone, modelli digitali e nuove tecnologie, griglie e rubriche di valutazioni modificate;
- i collegi dei docenti e i consigli di istituti avessero investito il loro tempo giocherellando con le molteplici esternazioni pseudo giuridiche adottando “Piani”, “Linee guide”, “Regolamenti” d’ogni sorta;
- e, cosa peggiore, i docenti hanno continuato ad insegnare in un contenitori giuridico nel quale due compagni (di cui uno positivo)sono contati stretti e la classe va in isolamento fiduciario; mentre l’insegnante di classe e tre/sette alunni positivi della stessa classe non lo sono e, fortificata da questa super attenzione mediatica e politica, deve continuare a recarsi a scuola, insegnare, senza neppure la possibilità d’avere garantito qualche giorno necessario per recarsi, pure lui, a fare un tampone (un diritto alla salute a diversi gradi, con una palese violazione del principio, costituzionalmente garantito, all’uguaglianza sostanziale).
Serve altro all’alunno
Ci vuole una forte dose di irresponsabilità e una forte incompetenza metodologica e pedagogica per ritenere che, ad oggi, non si sia fatto nulla e si debba far pressing ancora sulla scuola per fronteggiare le tante incapacità che non si risolvono con nuovi banchi, neppure con orari addizionali o giornate di recupero (da che, poi, non si è ancora capito).
Serve dell’altro ai nostri giovani. Innanzitutto, una maggiore attenzione ai loro bisogni, una maggiore fiducia nel prodotto del loro investimento culturale, anche in pandemia, più attenzione alle necessità di questo momento storico.
Una giornata di “salute mentale” significa saltare la scuola?
La scorsa estate, quando si incoraggiavano i dipendenti a prendersi giorni di riposo, come la chiameremo, da adesso, “salute mentale”, la questione, nonostante i poco adeguati “bonus vacanze”, la questione è diventata virale, è ritornata alla ribalta, involontariamente, visto le ricadute sanitarie determinatesi. La questione ha portato a numerose prese di posizione (sui più importanti programmi televisivi), sull’importanza del prendersi cura della propria salute mentale, incluso quella relativa alla necessità di prendersi una giornata di salute mentale “quando ne hai bisogno”. Più di una, se necessaria. Il relax contribuisce a dare tempra per un’accresciuta attenzione durante la nuova settimana.
Sabato e domenica servono ai bambini: è un investimento sanitario e pedagogico
Ma per quanto riguarda i bambini? Dovremmo lasciare che i nostri figli, i nostri alunni, si prendano una giornata di salute mentale da scuola? Chiaramente, la risposta non è un semplice sì o no.
Bisognerebbe incoraggiare i genitori a lasciare che i loro figli prendano una giornata di salute mentale, anche a scapito dei compiti, la domenica. Il fine settimana è necessario per respirare, per ridare fiato al corpo e ossigeno al cervello. Riposare serve e serve molto, specie in questo momento di tenzione, di crisi esistenziale, di incapacità ad uscire da questo tunnel.
Come sapere se tuo figlio ha bisogno di una giornata sulla salute mentale
Non metteresti in dubbio di tenere tuo figlio a casa da scuola se avesse l’influenza. Ma è più difficile riconoscere quando tuo figlio ha bisogno di stare a casa per motivi di “salute mentale”.
È importante che i bambini superino alcuni disagi (come andare a scuola anche quando hanno paura di fare una presentazione o quando non hanno svolto i compiti di matematica). C’è molto valore nel mostrare loro che sono più forti di quanto pensano.
Ma quando si sentono così male stanno lottando per funzionare – e andare a scuola è probabile che li peggiori – una giornata di salute mentale potrebbe essere proprio quello che ordina il medico.
Lasciare che i bambini si prendano occasionalmente, oltre alla domenica, cari ministri, che è sacrosanta, una giornata di salute mentale, forse una o due volte l’anno, potrebbe rinforzarli che è fondamentale prendersi cura della propria mente e del proprio corpo. Può anche essere una grande opportunità per aiutare ad affinare le loro capacità emotive e aiutarli a costruire i muscoli mentali di cui hanno bisogno per rimanere forti. Qui la scuola potrebbe fare molto e diremo successivamente.
Come rendere utile una giornata di salute mentale
Se decidi di lasciare che tuo figlio si prenda un giorno libero da scuola per un po’ di recupero emotivo, sfrutta al meglio il suo tempo libero. Trasforma la giornata in un’opportunità per aiutare tuo figlio a lungo termine, non solo in qualcosa che la farà sentire meglio per la giornata.
Il relax, il giorno libero (domenica e festivi) e il giorno di “salute mentale”
Un buon modo per trascorrere una giornata di salute mentale è utilizzare il tempo per:
• Risolvere un problema
Se tuo figlio è stressato da un problema specifico, come essere vittima di bullismo nel parco giochi o è rimasto così indietro in una delle sue classi che sembra non possa passare, potresti riuscire a trasformare una giornata di salute mentale in un’opportunità di risoluzione dei problemi. Pianifica un incontro con la scuola, siediti e risolvi i problemi con tuo figlio o incontra persone che possono aiutarti.
• Pratica la cura di se stesso
Se tuo figlio è esausto, oberato di lavoro o depresso, un giorno di riposo occasionale potrebbe aiutarlo a ricaricare le batterie. Potrebbe essere un’opportunità per avviare abitudini più sane, come andare a dormire prima, mangiare cibo nutriente e fare molto esercizio fisico.
Consulta un professionista
Se tuo figlio ha difficoltà a frequentare la scuola, cerca un aiuto professionale. Fissa un appuntamento con il pediatra per parlare dei bisogni di salute mentale di tuo figlio. Un medico può indirizzarti a un professionista della salute mentale se è garantito.
Evita queste attività in una giornata di salute mentale
Usare una giornata di salute mentale per sfuggire alla realtà o evitare problemi potrebbe effettivamente fare più male che bene. Dopotutto, i problemi saranno ancora lì domani e tornare a scuola sarà ancora più difficile se i problemi non saranno ancora affrontati.
Evita queste attività in una giornata di salute mentale:
Binge-watching TV
Potresti pensare che una giornata di relax davanti alla TV o la possibilità di rilassarti giocando ai videogiochi ti aiuterà. Ma una ricerca mostra che guardare la TV in modo incontrollato fa male alla salute mentale. Uno studio del 2015, ancora molto attuale, pubblicato sulla International Communications Association ha rilevato che guardare la TV in modo incontrollato aumenta i sentimenti di solitudine e depressione che, proprio al tempo del COVID non sono consigliabili.
Dormire tutto il giorno
Stare a letto o essere inattivo tutto il giorno potrebbe peggiorare i sintomi di tuo figlio. Anche se tuo figlio è privato del sonno, non lasciarlo dormire troppo. Interromperai il suo ciclo del sonno e sarà ancora più difficile per lei tornare in carreggiata.
Premiare tuo figlio per essere rimasto a casa
Anche se restare a casa non dovrebbe essere una punizione, non vuoi nemmeno che tuo figlio pensi che stia saltando la scuola per divertirsi. Resisti alla tentazione di portare tuo figlio fuori a pranzo o di passare la giornata al parco giochi quando sta attraversando un periodo difficile. Ciò potrebbe inviare il messaggio sbagliato.
Rendi lo sviluppo della forza mentale una priorità
Se tuo figlio ha bisogno di più di una giornata occasionale di salute mentale, potrebbe essere un segno che ha bisogno di migliori capacità di coping, più guida e assistenza professionale per aiutarlo a sentirsi meglio.
Non puoi prevenire tutti i problemi di salute mentale (così come non puoi sempre prevenire le malattie fisiche). Ma puoi prendere provvedimenti per aiutare tuo figlio a costruire la forza mentale di cui ha bisogno per rimanere il più in forma emotivamente possibile.
E la scuola?
Noi docenti che possiamo fare quando interveniamo, non da genitori, sui figli degli altri? Possiamo dimenticare d’essere solo trasmettitori di saperi e riflettere sul fatto che formare uomini e cittadini vuol dire anche riconoscere loro quei diritti che, in altre sedi (quella lavorativa, ad esempio) rivendichiamo per noi. Quindi, non dimentichiamoci del fatto che la domenica è, semplicemente, per tutti.
Il valore della domenica
Per sottolineare il valore della domenica, che non è merce di scambio e contrattazione politica, in primis, pochi compiti per il lunedì e un raccordo tra tutti i docenti affinché si riconosca, alla domenica, il valoro di giornata di libertà o di salute mentale, non intaccabile, non soggetta al ribasso sanitario, in alcun modo.
La settimana del recupero e del potenziamento; delle scienze, delle arti, dello sport; tematiche o linguistiche
Stop alle attività curriculari, tre volte all’anno, almeno, e proposta di settimane dedicate al recupero, anche individuale, oltre che di gruppo e di potenziamento. Settimane dello sport, delle arti, delle scienze; settimane linguistiche o tematiche. Il tutto per dimostrare, anche allo più scettico dei politici, che la scuola non è e non può essere in alcun modo destinataria di improvvisazione. Sulla scuola si costruisce il futuro delle nuove generazioni ed è da esse che bisogna partire. Come hanno già fatto o stanno facendo alcune scuole italiane. Ne segnaliamo alcune: l’Istituto Comprensivo n.4 Stefanini presieduto dal professore Antonio Chiarparin, con il progetto “Settimana del recupero/potenziamento”; Istituto Comprensivo Chioggia 4 col progetto “Settimana dello Sport”, presieduto dal professore Amedeo Olivieri, modelli diversi per ricordare che la scuola è, prioritariamente, luogo di formazione. Non siamo in una catena di montaggio e, a differenza da come si pensa, dietro ogni alunno, dietro ogni genitore, dietro ogni docente, c’è un variegato mondo di individualità e di necessità che solo una scuola attenta ai reali bisogni degli utenti, può garantire. Non c’è necessità di proclami.
Il valore del giorno libero e della settimana finalizzata
CIRCOLARE_-_Settimana_dello_Sport
Di
FONTE: ORIZZONTE SCUOLA (LINK: https://www.orizzontescuola.it/la-dad-sfianca-e-necessita-una-giornata-di-riposo-per-i-giovanissimi-allegata-la-circolare-del-ds-sul-tempo-scuola/)
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