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GLI ESPERTI RISPONDONO

Ecdc: “Entro fine agosto la Delta responsabile del 90% dei contagi in Europa. Finchè non saremo tutti vaccinati unica arma restano le misure di prevenzione fin qui adottate”

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie modifica le sue valutazioni del rischio alla luce della rapida diffusione della variante indiana: “Capacità di trasmissione del 40/60% maggiore della variante inglese”. Per l’Ecdc, “qualsiasi allentamento durante i mesi estivi del rigore delle misure di prevenzione in vigore all’inizio di giugno potrebbe portare a un rapido e significativo aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce d’età, con associato aumento dei ricoveri, e dei decessi, raggiungendo potenzialmente gli stessi livelli dell’autunno 2020”. IL DOCUMENTO.

24 GIU – “Sulla base delle prove attuali, la variante (VOC) SARS-CoV-2 Delta (B.1.617.2) è del 40-60% più trasmissibile rispetto all’Alpha (Β.1.1.7) VOC (la cosiddetta variante inglese) e può essere associata a rischio di ricovero. Inoltre, ci sono prove che coloro che hanno ricevuto solo la prima dose di un ciclo di vaccinazione a due dosi sono meno protetti contro l’infezione con la variante Delta che contro altre varianti, indipendentemente dal tipo di vaccino. Tuttavia, la vaccinazione completa fornisce una protezione quasi equivalente contro la variante Delta”, così l’Ecd in un suo nuovo statement sul rischio varianti pubblicato ieri.

Previsioni epidemiologiche
L’Ecdc sottolinea poi che sulla base dei trend di trasmissione stimati della variante Delta si prevede che il 70% delle nuove infezioni da SARS-CoV-2 sarà dovuto a questa variante nell’UE/SEE entro l’inizio di agosto per arrivare al 90% entro la fine del Agosto.

Gli scenari indicano quindi che qualsiasi allentamento durante i mesi estivi del rigore delle misure di prevenzione in vigore nell’UE/SEE all’inizio di giugno potrebbe portare a un rapido e significativo aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce d’età, con la più alta incidenza in quelli <50 anni, con associato aumento dei ricoveri, e dei decessi, raggiungendo potenzialmente gli stessi livelli dell’autunno 2020.

Valutazione del rischio
Considerando l’altissima probabilità che il Delta VOC diventi la variante dominante nell’UE/SEE l’Ecdc ha conseguentemente aggiornato la sua valutazione del rischio:
• Il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato al previsto aumento della circolazione del Delta VOC per la popolazione generale è basso per le sottopopolazioni completamente vaccinate ma è da alto a molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate.

• Il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato al previsto aumento della circolazione del Delta VOC per la popolazione vulnerabile è da basso a moderato per le sottopopolazioni completamente vaccinate e molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate.

Dall’ultima valutazione del rischio dell’ECDC pubblicata il 10 giugno e data la futura predominanza prevista della variante Delta, il rischio viene considerato in aumento in tutte le situazioni epidemiologiche.

Cosa fare
Per tutte queste ragioni l’Ecdc auspica che la vaccinazione completa di tutti i gruppi ad aumentato rischio di COVID-19 grave dovrebbe essere ottenuta il prima possibile per ridurre il rischio di ricoveri e decessi.

Al fine di ottenere la massima protezione nel più breve tempo possibile, si raccomanda che gli individui a più alto rischio di esiti gravi per SARS-CoV-2 ricevano una seconda dose di vaccino nel più breve intervallo possibile dopo la somministrazione della prima dose.

La continuazione dell’introduzione della vaccinazione ai livelli attuali è fondamentale per mantenere i livelli di incidenza a livelli gestibili e un’ulteriore accelerazione dell’introduzione della vaccinazione, compreso il raggiungimento di livelli più elevati di copertura vaccinale, potrebbe avere un impatto sostanziale sulla diminuzione dell’incidenza, dei ricoveri e dei decessi, soprattutto nei gruppi di età più avanzata.

L’Ecdc raccomanda quindi che gli interventi di prevenzione nei comportamenti e le altre misure di prevenzione non farmaceutiche dovrebbero essere mantenuti a un livello sufficiente a contenere la trasmissione comunitaria del Delta VOC fino a quando quote maggiori della popolazione non saranno completamente vaccinate, per evitare una recrudescenza dei casi con un possibile aumento dei ricoveri e della mortalità.

L’Ecdc ricorda infine che la sorveglianza genomica delle varianti attualmente in circolazione (compresi campioni rappresentativi settimanali di dimensioni sufficienti del campione e campioni mirati provenienti da ambienti e popolazioni speciali) è di grande importanza per rilevare e monitorare precocemente la diagnosi precoce e il monitoraggio delle varianti emergenti di SARS-CoV-2.

Insomma l’Ecdc appare molto preoccupato di un’evoluzione negativa della pandemia qualora venissero meno le misure fin qui adottate da tuti i Paesi e la vaccinazione di massa dovesse procedere con meno celerità.

A ribadirlo la stessa direttrice del centro Andrea Ammon, che ricorda come “i dati preliminari mostrano che la variante Delta può infettare anche individui che hanno ricevuto solo una dose dei vaccini attualmente disponibili” e che è “molto probabile che la variante circolerà ampiamente durante l’estate, in particolare tra gli individui più giovani che non sono oggetto di vaccinazione”, con la conseguenza che “potrebbe causare un rischio per gli individui più vulnerabili di essere infettati e sperimentare gravi malattie e morte se non sono completamente vaccinati”.

Ma per Ammon cìè anche una buona notizia ed è quella che “aver ricevuto due dosi di uno qualsiasi dei vaccini attualmente disponibili fornisce un’elevata protezione contro questa variante e le sue conseguenze”.

Tuttavia, incalza Ammon, “ci sono ancora troppe persone a rischio di grave infezione da COVID-19 che dobbiamo proteggere il prima possibile. Fino a quando la maggior parte delle persone vulnerabili non sarà protetta, dobbiamo mantenere bassa la circolazione del virus Delta aderendo rigorosamente alle misure di salute pubblica, che hanno funzionato per controllare l’impatto di altre varianti”.

24 giugno 2021

FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ (LINK: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=96646)

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