A dispetto del pensiero comune che spesso li vuole nullafacenti e inefficienti, qui vi raccontiamo di chi ha saputo distinguersi per dedizione e impegno: dagli infermieri ai vigili del fuoco, passando per carabinieri e insegnanti
Guadagnano di più e rendono di meno. Sul lavoro fanno i furbetti e gli assenteisti. Sono troppi rispetto a quello che serve perché vengono usati come «bacino elettorale». Le frasi standard che, a torto o a ragione, si attribuiscono al dipendente pubblico-tipo sono più o meno sempre queste.
Verità o stereotipo? La questione è complessa e i dati solo parzialmente a supporto, perché lo stesso modo in cui vengono fatti i calcoli rischia di viziare i risultati, come spiega bene Paolo Bracalini nel libro-inchiesta «La Repubblica dei mandarini.
Viaggio nell’Italia della burocrazia, delle tasse e delle leggi inutili». Secondo il Forum Pa 2017, uno dei problemi è l’età media troppo alta dei dipendenti della pubblica amministrazione e la relativa assenza di competenze digitali: solo il 40% dei lavoratori pubblici ha una laurea e appena una mansione su due di quelle che richiedono un titolo universitario è svolta da laureati.
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Al di là dei numeri, quello che è certo è che le frasi standard di astio nei confronti dei dipendenti pubblici si fondano soprattutto su una costante inefficienza di alcuni servizi. Lo sanno bene i pendolari che viaggiano tutti i giorni sui treni regionali o coloro che finiscono per dover chiedere le ferie quando si tratta di andare in posta.
Il problema, comunque, non può essere letto semplicemente puntando il dito con faciloneria contro i dipendenti pubblici. Gli stessi statali si trovano spesso ad avere a che fare con ritardi e mal funzionamenti strutturali, nonché fiumi di burocrazia inutile. Tra di loro ci sono tantissime persone che si danno da fare in modo extra-ordinario, lavorando con grande dedizione e senso del dovere. È proprio di loro che vogliamo parlarvi.
Sapevate, ad esempio, che i Vigili del fuoco italiani hanno vinto come migliori al mondo? A premiarli è stata la quinta edizione del World of Firefighters – Conrad Dietrich Magirus Award 2016, un concorso che celebra i Vigili del fuoco che si sono particolarmente distinti, a livello globale, in interventi di soccorso. «Trovo la mia professione un privilegio. Essere visti dalla gente come coloro a cui affidarsi nei momenti di difficoltà riempie di orgoglio e responsabilità nello stesso tempo. Secondo me la visione che la gente ha del dipendente pubblico dipende , molto spesso, da un concetto culturale del dipendente, dal fatto che il dipendente pubblico non si senta al servizio della gente», ci racconta Oronzo Passabì, coordinatore dell’unità cinofila dei vigili del fuoco di Lecce che ha partecipato al ritiro del premio.
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Francesco Germinal, invece, è un giovane infermiere che al Convegno di Parigi 2017 ha ottenuto il Best clinical adwards, il premio per il miglior caso clinico d’Europa in ambito di emodinamica. «Lavoro in sala di mattina e il pomeriggio mi dedico a ricerca e formazione in orario extra e gratuito. Avendo un bambino piccolo spesso mi ritrovo a studiare di notte. Lo faccio per passione personale e per la voglia di non fermarmi mai”, spiega Francesco. E non ditegli che è il migliore infermiere d’Europa, come hanno scritto alcuni giornali, perché “i bravi infermieri sono tantissimi, ma i media parlano più che altro delle eccezioni negative. Di tutti quelli che fanno il doppio turno volontariamente, invece, si sa poco e niente».
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E che dire di Annamaria Berenzi, che ha vinto il Premio Nazionale Insegnantigrazie al suo lavoro negli Spedali Civili di Brescia, dove dà lezione di matematica ad adolescenti malati di tumore? Oppure di Pinuccia Scuzzarella, giovane professoressa di latino al liceo classico Peano di Tortona che, per coinvolgere gli studenti e far capire loro che il latino non è poi una lingua “così morta” e squisitamente teorica, si è inventata il blog online Vanitas Hodie. «Abbiamo preso ispirazione proprio da VanityFair.it e abbiamo creato un magazine dell’epoca, tutto in latino, che ruota attorno a fatti di cronaca e gossip documentati dalla storia romana. Ho visto nei ragazzi, che erano molto diligenti ma anche un po’ spenti e fiacchi, riaccendersi l’entusiasmo, dedicarsi alla creazione dei contenuti con divertimento e soddisfazione», racconta Pinuccia. «Più che dipendente pubblico io mi sento al servizio degli studenti e questo allarga di molto l’orizzonte, a partire dall’accompagnare a mie spese i ragazzi alle gare di latino o dal dare vita a progetti senza aspettare l’okay per muoversi, che spesso richiede troppo tempo».
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Il giovane maresciallo ordinario Valentina Nanni è Comandante della stazione Carabinieri di Roccaverano (AT) e soprattutto primo Comandante di Stazione donna in Italia. «Il mio lavoro per me è davvero una grande soddisfazione. In un momento storico così delicato, i carabinieri, ed in particolare la Stazione con la sua prossimità e capillarità, continuano a rappresentare un punto di riferimento per i cittadini e per la loro sicurezza. Ogni giorno è diverso e gli orari non possono essere mai certi, ma la mia ricompensa è anche rappresentata dal sorriso della persona che sono riuscita ad aiutare», sottolinea Valentina.
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E se state pensando che «guarda caso manca un dipendente comunale» eccovi serviti. Salvatore Nicotra, ex impiegato del Comune di Catania ormai in pensione, nei suoi 40 anni lavorativi non ha mai preso un giorno di malattia. Neanche uno. «Quando a 24 anni sono stato assunto dal Comune di Catania per me è stato un grande traguardo, è stato come trovare un padre che mi ha dato una nuova vita sociale, la stessa che mi ha permesso di costruirmi una famiglia, di avere due figli e di farli studiare. Per questo fino all’ultimo giorno non ho mai tradito il mio datore di lavoro. Il problema dei furbetti c’è, deriva dal fatto che manca la mentalità che dare servizi ai cittadini sia qualcosa di importante e di valore», spiega Salvatore.
https://www.vanityfair.it/mybusiness/news-mybusiness/2017/07/10/lavoro-dipendenti-pubblici