
In arrivo un Decreto Scuola con diverse misure che riguardano l’istruzione in vista del prossimo anno scolastico. Il provvedimento sarà esaminato nel Consiglio dei Ministri di venerdì 28 marzo alle ore 11:00. All’ordine del giorno anche un disegno di legge con “disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero” e un decreto legislativo che introduce le “nuove modalità per l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria”.
Il provvedimento, denominato “ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026”, prevede, tra le altre misure, un articolo che riguarda “la lotta contro i diplomifici”, cioè quegli istituti che rilasciano titoli di studio senza adeguati requisiti. “Vogliamo una scuola seria, dove i diplomi non si regalano”, ha dichiarato il ministro durante una visita all’istituto Galileo Ferraris di Napoli. La norma, inizialmente inserita in un disegno di legge, è stata accelerata con un decreto per garantire l’entrata in vigore già dal prossimo anno scolastico.
Docenti idonei non vincitori: nuove regole per le assunzioni
Il decreto, sulla base della bozza che Orizzonte Scuola ha potuto visionare, contiene anche disposizioni per il reclutamento dei docenti. In particolare, viene prevista l’integrazione delle graduatorie con i candidati idonei non vincitori dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2, purché abbiano raggiunto il punteggio minimo. La misura risponde a un problema concreto: in molte regioni, come Lombardia e Piemonte, numerosi posti sono rimasti scoperti per mancanza di aspiranti. La norma prevede che gli idonei possano essere inseriti nelle graduatorie fino al 30% dei posti banditi, garantendo così una maggiore copertura delle cattedre vacanti. La bozza di provvedimento, all’articolo 2, ridefinisce le modalità di accesso all’insegnamento, puntando a snellire le procedure e garantire maggiore flessibilità nella copertura dei posti vacanti.
Elenco regionale e anticipo dei contratti: le novità per il futuro
A partire dai concorsi banditi nel 2023, le graduatorie saranno integrate per un triennio con i candidati idonei che hanno superato la prova orale con il punteggio minimo, in misura non superiore al 30% dei posti messi a concorso. Gli elenchi saranno utilizzati per coprire i posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo ordinarie, nel rispetto dei limiti annuali di assunzione. L’attribuzione delle cattedre seguirà un ordine cronologico, dando priorità ai candidati in base alla data di pubblicazione della graduatoria. Inoltre, viene istituito un elenco regionale per i docenti idonei nei concorsi banditi dal 2020, valido a partire dall’anno scolastico 2026/2027, da utilizzare solo in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie.
Una novità rilevante riguarda la decadenza automatica dalla graduatoria per i docenti che non sottoscrivono il contratto entro cinque giorni dall’assegnazione della sede, o entro il 1° settembre se la nomina avviene dopo il 28 agosto. La mancata firma comporterà l’annullamento della posizione acquisita e l’esclusione da eventuali incarichi a tempo determinato per lo stesso anno scolastico. Tale misura punta a ridurre i casi di rinuncia tardiva, garantendo una gestione più efficiente delle risorse umane nelle scuole.
Assunzioni straordinarie per il 2025/2026
Per far fronte alle esigenze dell’anno scolastico 2025/2026, il decreto prevede una deroga ai tempi ordinari, consentendo di completare le procedure entro il 31 dicembre 2025. Saranno utilizzate anche le graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto, purché approvate entro il 10 dicembre. I vincitori dei concorsi potranno scegliere tra i posti residui dopo le assunzioni ordinarie, mentre i docenti già in servizio con contratto a tempo determinato saranno confermati sulla stessa cattedra. In attesa delle nomine definitive, i posti vacanti saranno coperti tramite graduatorie di istituto, assicurando continuità didattica. Le nuove regole tengono conto anche del possesso o meno dell’abilitazione, con disposizioni specifiche per ciascun caso.
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