Reginaldo Palermo Venerdì, 19 Maggio 2017
In attesa di conoscere i dettagli dei 2 decreti con cui sono stati modificati il TU 165/2001 e il decreto Brunetta del 2009 possiamo già dare qualche anticipazione su nuove regole che coinvolgeranno la scuola.
Complessivamente, il decreto consolida i poteri dei dirigenti scolastici in ambito disciplinare e anzi, per certi aspetti, li ampia persino.
Una delle norme riguarda la controversa questione della sospensione dall’insegnamento dei docenti: il decreto 150 aveva disposto che la sospensione fino a 10 giorni dovesse essere di competenza del dirigente scolastico.
Tuttavia, a causa di una imprecisa formulazione della legge, a partire dal 2010 diversi giudici del lavoro hanno accolto i ricorsi di insegnanti che erano stati sanzionati dal dirigente scolastico. A questo punto con il decreto approvato nella giornata del 19 maggio il Governo ha posto rimedio all’errore e ha inserito una norma assolutamente chiara e inequivocabile: la competenza sulle sospensioni fino a 10 giorni è proprio del dirigente scolastico e non del direttore regionale.
Sempre in fatto di materia disciplinare il decreto introduce una modifica assolutamente importante: d’ora innanzi la scadenza dei termini previsti per i diversi atti del procedimento disciplinare non avranno alcuna ricaduta negativa per l’amministrazione.
Fino ad oggi, infatti, il mancato rispetto dei termini poteva determinare la nullità dell’intera procedura; d’ora innanzi non sarà più così. Una delle prime conseguenze sarà che la contestazione degli addebiti, che finora doveva essere fatta entro 20 giorni dall’infrazione, potrà essere formulata anche successivamente.
Tutta una serie di regole, che finora rappresentavano di fatto, una forma di tutela per i dipendenti vengono quindi cancellate aumentando così i margini di azione dei dirigenti scolastici e della amministrazione scolastica.