Il Ministro della Salute questa sera a ‘Porta a Porta’ ribadisce la sua “linea di rigore e prudenza” in vista delle feste e conferma il suo niet a possibili deroghe agli spostamenti imposti dal Dpcm per i giorni di Natale. E poi sulle poche risorse inserite nella bozza di Recovery Plan insiste: “Il Ssn è la vera priorità e sarebbe inimmaginabile considerare una cifra al di sotto delle aspettative di tutto il personale sanitario”
10 DIC – “Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, ci sarà ancora un pezzo di discussione ma per me le norme sono giuste e anzi personalmente mi interrogo ancora sull’idea di immaginare come possiamo ancora limitare gli spostamenti” in Italia in prossimità delle vacanze natalizie e di fine anno. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la registrazione di Porta a Porta, in onda oggi su Rai1 in seconda serata.
“Resto sulla linea della massima prudenza, non siamo ancora nella normalità – ha detto Speranza – Resta il numero drammatico dei decessi, non possiamo assuefarci a questo numero. Sono per il rimanere prudente e per la linea del rigore”.
Per il ministro, il prossimo periodo di vacanze è “l’occasione buona per ridurre di più ancora i contatti, siamo vicini alla meta e sarebbe un peccato incredibile sprecare il lavoro fatto nelle ultime settimane e ripiombare, proprio tra gennaio e febbraio quando partiranno le vaccinazioni, in una nuova fase di recrudescenza”.
Il ministro ha quindi ribadito che per lui la linea “è e resta quella della massima prudenza. E fino al 15 gennaio l’attuale dpcm sarà in vigore, con queste norme”, anche se alcune regioni sono da zona rossa ad arancione, e da arancione a gialla, e quindi “stiamo restituendo pezzi di libertà”. E “se riusciamo a reggere queste due settimane molto insidiose potremo immaginare da febbraio, con le vaccinazioni, di poter guardare con più fiducia al futuro. Servono ancora settimane di resistenza, il vaccino è la risposta vera ma le dosi non arriveranno tutte insieme. Pfizer Biontech nella primissima fase ci darà solo 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di persone”.
A questo punto “serve un ultimo sforzo, che durerà svariate settimane, e poi finalmente andremo verso una stagione diversa, riappropriandoci di tutte le nostre libertà”.
E poi Speranza è tornato sulla questione delle poche risorse (9mld) per la sanità nella bozza di Recovery Plan. “È del tutto evidente che i problemi della sanità derivano dai mancati investimenti. Nel 2020 abbiamo messo più risorse sulla sanità che negli ultimi 7-8 anni e siamo arrivati a 10 mld per il nostro Ssn e questa dovrebbe essere la regola. Questa è la strada da seguire. Ho posto e riproporrò la questione in Cdm di aumentare la cifra stanziata per il Recovery. I 9 mld non sono sufficienti e c’è bisogno di fare uno sforzo in più. Dobbiamo rivedere questa scelta e trovare una soluzione insieme. Il Ssn è la vera priorità e sarebbe inimmaginabile considerare una cifra al di sotto delle aspettative di tutto il personale sanitario. Ma su questo c’è una sensibilità diffusa”.
10 dicembre 2020
FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ (LINK: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=90807)
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