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GLI ESPERTI RISPONDONO

Covid. Schillaci: “Utile fare chiarezza su quanto successo” in pandemia. E poi apre a stop obbligo mascherine in ospedale: “Ci stiamo lavorando”

di Luciano Fassari

Il Ministro della Salute a margine di un evento a Tor Vergata: “Oggi la malattia è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno ad una maggiore liberalizzazione”. E poi sulla proposta di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia: “Credo sia utile fare chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo”.

27 OTT –

“Ci stiamo lavorando, nel rispetto dei pazienti”. Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci rispondendo alla domanda di Quotidiano Sanità sulla scadenza (31 ottobre) dell’ordinanza di obbligo delle mascherine in ospedale e la possibilità di non prorogarla, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Tor Vergata di Roma.

“Oggi la malattia – ha specificato – è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno ad una maggiore liberalizzazione. Quello che mi preme è che tutti i malati che sono rimasti indietro in questi anni, penso alla prevenzione, agli screening e ai malati oncologici possano finalmente avere una sanità migliore, più equa, che non dipenda dalla disponibilità economica, da dove uno è nato o abita in Italia”.

Il Ministro ha poi parlato anche della Commissione d’inchiesta sul Covid richiesta dalla maggioranza e da alcuni partiti di opposizione: “Credo sia utile fare chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo, come ieri è stato detto chiaramente dal primo ministro Meloni, quello è l’aspetto più importante e tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione sono d’accordo. Andare a vedere cosa è stato fatto sugli acquisti. Credo che sia corretto per dare un segnale ai tanti malati. Da oggi i soldi pubblici saranno spesi in maniera attenta e oculata”.

Schillaci ha poi parlato anche di Università: “Sono stati 3 anni complicati dal Covid. Abbiamo dovuto cambiare da un giorno all’altro il modo di fare nelle Università. L’università è in presenza, è fatta di scambi tra tutte le componenti della comunità accademica. Ma devo dire che le università italiane sono state pronte. E oggi per me la maggiore soddisfazione è vedere un’aula piena di studenti che raccolgono i messaggi positivi della ricerca. E mi spingono a guardare con grande ottimismo Noi dobbiamo investire in ricerca e i giovani che sono le componenti più importanti a cui questo governo darà grande attenzione”.

Luciano Fassari

27 ottobre 2022

FONTE: QUOTIDIANO SANITA’
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