Arriva una nuova direttiva per la Pubblica amministrazione, dopo le ultime ordinanze dei giorni scorsi che esortavano a ricorrere al lavoro agile anche per i dipendenti pubblici. Ora, per adattarsi alle nuove misure implementate dal governo, negli uffici pubblici si ricorre anche a una riduzione del personale, in modo da assicurare i servizi primari che non possono essere forniti in modalità telematica. Per tutto il resto, il lavoro continua in modalità smart working.
Arriva una nuova direttiva per la Pubblica amministrazione, per adeguare il comportamento degli uffici pubblici alle ultime durissime misure implementate dal governo per far fronte all’emergenza coronavirus. Provvedimenti che decretano la chiusura di tutte quelle attività commerciali e quegli uffici che non siano strettamente legati a bisogni primari. “Considerate le evidenti ricadute, dirette e indirette, della normativa sopravvenuta sulle attività delle pubbliche amministrazioni, si ritiene necessario procedere all’emanazione di una nuova direttiva in tema di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 per fornire nuovi indirizzi operativi alle amministrazioni pubbliche”, si legge nella direttiva.
La prima predisposizione che si adotta nella Pa è la riduzione dell’organico: in altre parole viene fortemente diminuita la presenza di personale negli uffici, così come viene evitato ogni spostamento, in modo da limitare i contatti con il pubblico. Negli uffici, quindi, ci saranno solo i dipendenti pubblici necessari a garantire la continuità dello svolgimento dell’attività amministrativa: “Ridurre a presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e ad evitare il loro spostamento; tuttavia non pregiudicano lo svolgimento dell’attività amministrativa da parte degli uffici pubblici”, si legge nella direttiva.
Inoltre, come già annunciato le scorse settimane dalla ministra della Pa Fabiana Dadone, si predispone di ricorrere ove possibile allo smart working: “Le amministrazioni, considerato che la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa è il lavoro agile, limitano la presenza del personale negli uffici ai soli casi in cui la presenza fisica sia indispensabile per lo svolgimento delle predette attività, adottando forme di rotazione dei dipendenti per garantire un contingente minimo di personale da porre a presidio di ciascun ufficio, assicurando prioritariamente la presenza del personale con qualifica dirigenziale in funzione del proprio ruolo di coordinamento”. Inoltre, si ” adottano strumenti alternativi quali, a titolo di esempio, la rotazione del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi, nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro”.
Anche tutte le riunioni saranno svolte tramite videoconferenza, sia in modo da assicurare la distanza di almeno un metro tra le persone coinvolte, sia per evitare che i dipendenti si debbano spostare per andare in ufficio. Inoltre, fino alla fine dell’emergenza, sono sospesi i viaggi di servizio, a meno che l’autorità politica o il vertice amministrativo non li giudichino come una necessità. Sono poi sospese tutte le procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego (a meno che le selezioni non possano avvenire in modalità telematica).
Per quanto riguarda il pubblico, si assicura l’accesso ai servizi della Pa per modalità telematica, cioè tramite assistenza telefonica o virtuale. Nei casi in cui questo non fosse possibile, si procederà con entrata scaglionata ai pubblici uffici, ad esempio tramite una prenotazione su appuntamento. Infine, viene assicurata un’accurata disinfezione degli ambienti e si rendono disponibili per i pubblici dipendenti e per il pubblico soluzioni idroalcoliche e disinfettanti per il lavaggio delle mani.
FONTE: FANPAGE.IT (LINK: https://www.fanpage.it/politica/coronavirus-personale-al-minimo-negli-uffici-pubblici-per-limitare-i-contagi/)
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