Nessun dubbio dopo il sondaggio promosso dalla Tecnica della Scuola. La maggioranza dei docenti è d’accordo nell’inserimento dei fondi destinati alla carta docente e bonus merito nel nuovo contratto. L’85% dei professori che hanno partecipato al sondaggio si dice d’accordo. Solo il 15% si dice contrario all’ipotesi.
Il popolo della scuola, dunque, sembra avere le idee. Meglio una cifra (anche lorda) spalmata per sempre sul contratto invece che una card da 500 euro per l’aggiornamento professionale e un bonus per il merito.
In realtà sarà molto difficile che ciò avvenga dal momento che l’Aran può fare ben poco se il governo non interviene politicamente sulla questione. Anche il Miur, però, ha le mani legate visto che il Parlamento è sciolto e non può cambiare la Buona Scuola.
Nelle intenzioni della ministra Fedeli, dunque, c’è la volontà di proseguire sul solco già tracciato nei due precedenti incontri per il contratto.
Non sarà facile, però, garantire a tutti i famigerati 85 euro medi di aumento. Ed è del tutto evidente, come già segnalato dalla Tecnica della Scuola che anche l’inserimento dei 200 milioni di euro stanziati per il bonus merito non basterebbero per la perequazione. L’unica possibilità è quella di far decorrere gli aumenti stipendiali del contratto non da gennaio ma da marzo o addirittura da aprile 2018, come peraltro è già stato fatto per gli statali. Anche in questo caso, è bene sottolinearlo, sarà pressochè impossibile andare oltre un aumento di 100 euro mensili lordi.