Terminato l’incontro tra Aran e sindacati, che ha aperto il tavolo negoziale che dovrà portare al rinnovo del contratto del pubblico impiego.
Dai primi resoconti sindacali apprendiamo che si è trattato di un primo incontro introduttivo.
I sindacati, nello specifico la Gilda, hanno ribadito che le risorse messe a disposizione per il rinnovo non sono sufficienti, considerato il blocco di nove anni con conseguente perdita del potere d’acquisito.
La Gilda ha poi evidenziato che non si deve assolutamente discutere di un incremento dell’orario di lavoro dei docenti ed ha chiesto che in premessa venga esplicitato il predetto orario:
“Abbiamo chiesto che in premessa venga esplicitata la definizione di orario di lavoro – spiega Di Meglio – in base a quanto stabilito dall’articolo 1 del decreto legislativo numero 66 dell’8 aprile 2003 che, in attuazione delle direttive europee 93/104/CE e 2000/34/CE, intende per orario di lavoro ‘qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni’”.
Fermo restando le richieste dei sindacati, l’incremento stipendiale, allo stato dell’arte, è quello ormai noto di 85 euro medi mensili lordi (non a pioggia).
Nessun rischio, inoltre, per il bonus di 80 euro, grazie all’incremento di risorse stanziate in legge di Bilancio. Ne avevamo parlato in Contratto. Con l’aumento degli 85 euro, in arrivo anche arretrati “una tantum”
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