Il 12 marzo si sono svolte in tutta Italia manifestazioni dei docenti precari che hanno aderito all’appello “Basta precarietà” dei sindacati FLCGIL, CISL e UIL.
Una delegazione composta dai segretari generali di Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, Gilda UNAMS e da rappresentanti dei lavoratori è stata ricevuta dal capo di Gabinetto del Ministro, dott. Giuseppe Chiné, affiancato dal dott. Rocco Pinneri, ai quali sono stati esposti ragioni e obiettivi della mobilitazione sindacale.
Motivi della protesta
- Fase transitoria entro settembre 2019 per immissioni in ruolo
- immissioni in ruolo su tutti i posti liberi
- ridurre costi TFA e incrementare posti
- stabilizzare personale ATA
- no alla regionalizzazione
E proprio di docenti precari si è parlato nell’incontro con il Capo di Gabinetto che ha ribadito l’orientamento volto a considerare il concorso l’unico canale di accesso al contratto a tempo indeterminato.
Tuttavia – riporta la CISL – il Capo di Gabinetto si è impegnato a verificare la possibilità di aprire un tavolo sulle questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali, in modo specifico sui precari di II e III fascia con 36 mesi di servizio.
Sui concorsi riservati si attende la pronuncia della Corte Costituzionale
Si è in una fase di attesa, in quanto il 7 maggio la Corte Costituzionale si esprimeràsulla correttezza o meno del concorso riservato indetto con DDG n. 85 del 1° febbraio solo per i docenti abilitati.
Una sentenza di annullamento – riporta il sindacato – segnerebbe un precedente giurisdizionale di cui tenere conto, sia pure con le dovute differenze.
Al momento quindi la risposta è no, con un “vedremo” che non ha certo le basi per potersi concretizzare per settembre 2019, quando invece si andrà avanti con le supplenze.
Clicca sull'immagine per aprire il file in formato PDFConcorso riservato a docenti con servizio, sì o no? La risposta del Miur