La legge di Bilancio è stata approvata dal Consiglio dei ministri
Incentivi agli investimenti, rinnovo del contratto degli statali, decontribuzione per le assunzioni stabili dei giovani, rafforzamento del reddito di inclusione: questi i cardini della Manovra 2018 da 20 miliardi che il governo ha varato al Consiglio dei ministri. Confermato l’ecobonus, rimandata al 2019 la fatturazione elettronica tra privati.
La legge di Bilancio, che non a caso Pier Carlo Padoan ha definito “efficace e compatta”, si incardina su poche grandi misure, anche perché gran parte delle risorse saranno assorbite dall’eliminazione della clausola di salvaguardia sull’Iva.
Sgravi per i giovani – Gli stanziamenti ammontano a 338 milioni nel 2018 per poi salire esponenzialmente. Lo sgravio dovrebbe configurarsi nel taglio del 50% dei contributi per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, anche se si sta tentando di allargare anche agli autonomi. La fascia di età è ancora oggetto di discussione (under 29 o under 32, anche se indiscrezioni di stampa parlano di under 35 almeno per il primo anno) e dall’ampiezza della platea dipenderà probabilmente anche il tetto allo sconto, da fissare a 4.030 o a 3.250 euro. Lo sgravio dovrebbe arrivare invece al 100% per il Sud, confermando l’attuale normativa.
Lotta alla povertà, da Rei a famiglie bisognose – Per la coesione sociale e il finanziamento del nuovo reddito di inclusione il governo punta a mettere sul piatto 600 milioni in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Parte della maggioranza insiste anche per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica, ma non è detto che nel testo iniziale del ddl possano trovare spazio.
Taglio soft del superticket – Sembra per il momento escluso che il ticket sulla specialistica possa essere cancellato tout court. Piuttosto si potrebbe optare per una riduzione parziale o differenziata a secondo del tipo di esame da effettuare o della Regione in cui lo si richiede. La misura potrebbe essere inserita in Parlamento.
Torna Ecobonus con qualche ritocco – All’interno del governo c’è chi vorrebbe stabilizzarlo o renderlo almeno quinquennale per i condomini. Sicuramente sarà confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale un po’ più basso (al 50% anziché al 65%) per le finestre o le caldaie a condensazione, ma allargato anche agli incapienti grazie alla possibilità di cessione del credito. Una delle ipotesi è di legare l’entità dello sconto all’obiettivo di miglioramento energetico raggiunto.
Pacchetto imprese – I superammortamenti dovrebbero essere confermati anche se leggermente più bassi, si parla del 130%. Non verrebbe toccato invece l’iperammortamento al 250%. In arrivo anche il nuovo credito d’imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0.
Contratto statali, più soldi per presidi e prof – L’aumento da 85 euro in busta paga per i dipendenti pubblici costerebbe 1,6 miliardi. A crescere sarebbero anche gli stipendi dei presidi, che verranno gradualmente equiparati ai dirigenti pubblici, e quelli dei professori. Nel capitolo scuola, Valeria Fedeli chiede anche una serie di assunzioni per i bidelli.
Spinta a investimenti pubblici – Per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali sono in arrivo 300 milioni nel 2018, 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020.
Ape rosa – per favorire le donne, si pensa ad uno “sconto” sull’Ape social di 6 mesi per figlio, per un massimo di 2 anni.
Bonus 18enni, sconti autobus e nodo province – Il bonus cultura da 500 euro potrebbe essere rinnovato, con un costo di 290 milioni. In forse le detrazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, mentre qualche stanziamento potrebbe arrivare, anche quest’anno, per le Province.
E-fattura per provati, web tax in Parlamento – La fatturazione elettronica dovrebbe diventare obbligatoria per le imprese solo nel 2019. La web tax dovrebbe essere aggiunta in Parlamento. Stesso dicasi per i correttivi allo spesometro e per gli incentivi all’utilizzo del Pos.