La limitazione del numero di assenze per malattia fruibili dai dipendenti pubblici sarà contrattata dall’agenzia Aran, che interverrà per negoziare il numero massimo con il ministero della Pubblica Amministrazione.
Stretta sulle assenze per malattia per i dipendenti pubblici. Il piano del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia prende forma e nell’atto di indirizzo generale predisposto e relativo al rinnovo dei contratti degli statali è prevista una forte limitazioni delle assenze per malattia durante l’anno, anche in caso vengano richieste per gravi e comprovati motivi di salute o per effettuare terapie salvavita come la chemioterapia o la dialisi. Nonostante la stretta sia formalmente già stata prevista dal ministro, sarà comunque l’Aran a contrattare e negoziare i termini della limitazione e, dunque, a decidere l’ammontare dei giorni massimi richiedibili, soprattutto se collegati a terapie salvavita “anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si determinino effetti comportanti incapacità lavorativa”. Il nuovo testo del Pubblico Impiego prevede infatti strette atte a contrastare ogni tipo di forma di assenteismo, assegnando dal prossimo settembre all’Inps l’onere dei controlli e non più all’Asl come in precedenza.
Il ministro Madia, inoltre, prevede l’introduzione di una disciplina ferrea per quanto riguarda ogni tipo di permesso, per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici, ma anche permessi per motivi famigliari o permessi brevi a recupero, che saranno richiedibili a giornate oppure anche frazionati a ore. Secondo quanto si apprende, la “banca delle ore” – ovvero un istituto contrattuale che prevede l’accantonamento, su di un conto individuale, di un numero di ore prestate in eccedenza rispetto al normale orario di lavoro – sarà la “base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione mi una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro”.
L’eventuale assenza dovrà essere giustificata con un’attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura sanitaria, anche privata, che ha svolto la visita o la prestazione oppure tramessa all’amministrazione presso cui lavora il dipendente pubblico. La direttiva prevede anche un “monte ore” annuale per la fruizione di tali permessi con l’indicazione che 6 ore di permesso corrispondono a un’intera giornata di lavoro. Infine, è previsto anche un periodo di servizio minimo nell’arco della giornata almeno pari alla metà dell’orario e, salvi casi d’urgenza, adeguati periodi di preavviso per la presentazione della richiesta.
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