Doveva essere il giorno del dialogo. Con i sindacati chiamati dopo un lungo black out nei rapporti, a sedersi al tavolo insieme al governo per discutere il rinnovo del contratto degli statali bloccato da ben sette anni. E invece la giornata è iniziata con una polemica con il sindaco di Roma Virginia Raggi su chi abbia il merito dell’assunzione di un migliaio di maestre precarie della Capitale.
Ministro Marianna Madia, la Raggi sostiene che vi ha messo sotto pressione per ottenere le assunzioni. Merito suo dunque?
«Correttezza istituzionale vorrebbe che si dicesse la verità».
La Raggi è stata scorretta?
«Più che altro credo che sia un segnale di debolezza che il primo atto serio che si fa, lo si faccia dicendo una bugia».
E quale sarebbe la verità?
«La norma che permette l’assunzione delle maestre precarie è stata approvata dal governo sulla base di un preciso impegno che avevo preso: quello di far iniziare l’anno scolastico con una soluzione definitiva. Ed è stato il frutto di un percorso serio e lungo, iniziato a settembre dello scorso anno con una circolare del ministero. Del resto non è un problema che riguarda solo Roma».
Com’è andato l’incontro con i sindacati?
«Dal mio punto di vista bene».
Cosa vi siete detti?
«Ho proposto un percorso comune che riguarda non solo il rinnovo del contratto, ma anche il Testo unico, la riforma del pubblico impiego, alla quale stiamo lavorando. Si tratta di due atti che si parlano su temi importanti: la valutazione, il reclutamento, la mobilità».
Come avete deciso di procedere?
«Nel prossimo mese i sindacati avranno un confronto tecnico con il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini, e poi a settembre ci rivedremo per confrontarci sulle loro eventuali proposte».
Rimane il fatto che secondo i sindacati i 300 milioni di euro stanziati dal governo per il rinnovo del contratto sono pochi. Aumenterete le risorse?
«Questo è un argomento che potrà essere discusso solo in sede di manovra di bilancio. Vedremo lì se ci sono altri fondi».
I sindacati contestano anche l’idea che gli aumenti siano limitati ai redditi più bassi. Se la soglia fosse quella dei 26 mila euro del bonus da 80 euro, le buste paga verrebbero ritoccate a solo 800 mila lavoratori su tre milioni.
«Sulle soglie ho sentito molte ipotesi fantasiose. Ho semplicemente detto che vanno privilegiati coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi. Francamente chi guadagna 200 mila euro l’anno può anche attendere un altro giro. Ma le soglie saranno oggetto del confronto con i sindacati. Lo decide la contrattazione».
http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/madia_statali_assunzioni_mirate_precari_pa-1879436.html
Clicca sull'immagine per aprire il file in formato PDF