I dati, non ancora definitivi, sulle elezioni dello scorso 20 aprile mostrerebbero un trend in aumento del sindacato infermieristico in tutte le Regioni. “La crescita di consensi dopo la mancata firma dell’ipotesi di Ccnl ci conforta ancora di più e rafforza la nostra opposizione a un’intesa al ribasso che di fatto penalizza la categoria infermieristica”, dice il sindacato infermieristico.
08 MAG – “Con ben 12 mila consensi in più in tre anni, il Nursind, per il suo settore, è quello che tra le sigle autonome registra la crescita maggiore. Il numero di voti, quando ne mancano all’appello poco meno di 10 mila, infatti, passa dai 20 mila 700 del 2015 a oltre 32 mila del 2018”.
A fornire i primi dati, seppure ancora non definitivi, sull’esito delle elezioni Rsu, che si sono concluse lo scorso 20 aprile, è Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, sindacato infermieristico che fa parte della Confederazione generale sindacale-Cgs.
Quindi Bottega prosegue: “Se da un lato noi cresciamo del 55 per cento, e lo stesso vale per le altre sigle autonome, non si può dire la stessa cosa dei confederali. La triplice, infatti, perde il 3 per cento dei suoi consensi. Per quanto si possa trattare di un voto legato ai delegati locali, quindi, siamo di fronte a cifre sintomatiche di una tendenza chiara e cioè una sempre migliore predisposizione dell’elettorato verso il sindacalismo autonomo”.
Tra l’altro, evidenzia ancora il sindacalista nella sua analisi del voto delle Rsu, “non si tratta di un incremento a macchia di leopardo, bensì omogeneo in tutte le Regioni, segno di un lavoro costante da nord a sud della Penisola, ma soprattutto di un’attività svolta in sintonia con la base che ci inorgoglisce e al tempo stesso ci spinge a fare sempre di più e meglio”.
Nel dettaglio, in attesa dei voti mancanti, ci sono Regioni come Veneto, Toscana, Sicilia e Piemonte in cui il Nursind ha registrato aumenti superiori ai mille voti, con punte verso i 2 mila. “Sull’esito positivo delle elezioni, senza dubbio – conclude Bottega – ha influito anche la recente firma dell’ipotesi di contratto del comparto sanità. La crescita di consensi dopo la mancata firma dell’ipotesi di Ccnl ci conforta ancora di più e rafforza la nostra opposizione a un’intesa al ribasso che di fatto penalizza la categoria infermieristica”.