Roma, 23 febbraio – “Un testo irricevibile che non abbiamo sottoscritto. Quello che è stato firmato oggi, infatti, è un mero contratto politico. E la presenza del ministro Madia ne costituisce la prova lampante. Per tacere delle scadenze elettorali che hanno impresso un’incredibile accelerazione al tavolo, una vera e propria corsa, ancora più stridente se paragonata ai nove anni di stallo contrattuale”.
Dopo il via libera al contratto per il comparto sanità, è questo il giudizio tranchant espresso da Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind, che ha partecipato alla lunga maratona notturna all’Aran e che ha promosso oggi lo sciopero nazionale ed il sit-in a Roma degli infermieri.
Questa intesa – rimarca il sindacalista – non dà risposte concrete ai molti problemi che affliggono il personale infermieristico, vera garanzia di qualità del Servizio sanitario nazionale”. Nel merito del testo, Bottega punta l’indice soprattutto contro “le mancate risposte su indennità ed esigibilità dei diritti, a riprova di un rispetto solo formale e non sostanziale della nostra professione” e, sul piano economico, “contro un aumento contrattuale inferiore agli 85 euro promessi”. Il segretario nazionale Nursind promette battaglia: “Adesso sottoporremo il testo al giudizio degli iscritti e insieme decideremo le prossime mosse. Non escludo – conclude – che ci saranno nuove mobilitazioni. D’altronde la contrarietà a questo accordo al ribasso è evidente già oggi, guardano alla folta presenza di infermieri al sit-in di piazza Santi Apostoli a Roma e alla grande adesione alle 24 ore di sciopero nazionale ancora in corso”.
Clicca sull'immagine per aprire il file in formato PDF