Con l’incontro di oggi all’Aran si sono aperte le trattative per la stipula del CCNL 2016-2018 del comparto sanità. Più di mezzo milione di lavoratori pubblici che da otto anni attendono il rinnovo del contratto e che, a parere del sindacato Nursind, rischiano di vedere frustrate le legittime aspirazioni per la scarsità di risorse disponibili.
“Rispetto agli 85 euro medi lordi che dovrebbero trovare finanziamento nella legge di bilancio 2018, agli infermieri ne verrebbero 76, se però teniamo conto di tutti gli obbiettivi che si propone l’atto di indirizzo – afferma il segretario Nursind Andrea Bottega – e la volontà di sterilizzare le agevolazioni fiscali con i soldi dei contratti, allora rischiamo di avere un contratto in perdita.”
L’atto di indirizzo che è alla base della proposte datoriali spazia a 360 gradi, considerati i grandi mutamenti avvenuti nel sistema salute, affrontando molti aspetti che in questi anni il blocco contrattuale non ha permesso di adeguare. Aree di degenza per intensità di cure anziché per specialità mediche, attività specialistiche per le professioni sanitarie, inquadramenti funzionali da ridefinire, questioni di attuazione della normativa europea sull’orario di lavoro per il personale turnista, chiarezza sull’attribuzione e la durata degli incarichi gestionali, non discriminazione tra tempi determinati e indeterminati, sono alcune delle questioni aperte.
“Gli aspetti economici per la categoria che rappresentiamo non sono secondari – continua il segretario Nursind – considerato che un infermiere si deve pagare l’iscrizione all’albo, la formazione ECM, e un’assicurazione per esercitare la professione nel servizio sanitario nazionale. E, a differenza della dirigenza, non abbiamo indennità di esclusione pur dovendo sottostare all’esclusività di rapporto. È giunto il tempo di riconoscere il disagio della professione, la difficoltà del lavoro a turni prevedendo una riduzione dell’orario di lavoro, una chiarezza normativa definendo il finanziamento dell’indennità infermieristica prevista già dal CCNL 1999.”
“Alcune considerazione sull’unificazione di due fondi contrattuali e sull’orario di lavoro – conclude il Nursind – fanno poi intendere la volontà datoriale di agevolare lo straordinario piuttosto che nuove assunzioni. Su questi presupposti non possiamo concordare.”
I lavori proseguiranno a breve attraverso tavoli tematici che consentano una più specifica analisi dei vari aspetti normativi ed economici.
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