NurSind scrive al Commissario Asl di Alessandria Valter Galante e si prepara alla battaglia legale. “E’ inammissibile che il personale sanitario degli ospedali di Novi Ligure e Tortona in quarantena resti in servizio. Ci sono tutti gli elementi per denunciare in Procura i vertici dell’Asl di Alessandria per sequestro di persona e riduzione in schiavitù, un po’ come avvenuto per il noto caso della nave Diciotti”: fanno sapere dal sindacato delle professioni infermieristiche di Alessandria.
In giornata, infatti, il Responsabile dell’Unità di Crisi, il Dott. Mario Raviolo – alla presenza della Direzione Generale Aziendale – aveva comunicato che i lavoratori attualmente presenti all’interno degli ospedali di Novi Ligure e Tortona sarebbero stati messi in quarantena continuando a prestare la loro opera ed usufruendo di locali a loro dedicati per il riposo e il ristoro, garantendo il ricambio e l’approvvigionamento degli effetti personali.
Appreso tutto ciò, il segretario territoriale NurSind Salvatore Lo Presti ha inviato una lettera al Commissario Asl di Alessandria Valter Galante per chiedere chiarezza su come sta venendo affrontata l’emergenza e soprattutto su come si sta gestendo il personale sanitario esposto al Coronavirus.
“Spiace dover apprendere dai giornali le informazioni circa l’organizzazione aziendale durante questi momenti, seppur concitati, di emergenza – si legge nella nota del NurSind indirizzata al Commissario dell’Asl di Alessandria – ma vogliamo ricordarle che qualsiasi modifica all’orario di lavoro o riorganizzazione aziendale deve essere comunicata alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, onde evitarle una procedura di comportamento antisindacale. Le modifiche all’organizzazione e orario dei dipendenti devono essere comunicate al CUG (Comitato Unico di Garanzia), poiché ha compiti propositivi, consultivi e di verifica all’interno della singola amministrazione pubblica su progetti di riorganizzazione dell’amministrazione e orari di lavoro, forme di flessibilità lavorativa e interventi di conciliazione. Ultimo, ma non meno importante, l’intervento del ruolo degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) nella salvaguardia della salute dei lavoratori”.
Il sindacato degli infermieri ha quindi chiesto al Commissario dell’Asl di Alessandria di essere messo a conoscenza dei pareri espressi dal CUG, dall’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e dai RLS in merito alle recenti esposizioni al Coronavirus dei lavoratori all’interno dei presidi di Tortona e Novi Ligure. Nella stessa lettera NurSind, inoltre, ha chiesto immediati chiarimenti in merito ai 40 lavoratori che dovrebbero essere in quarantena in ospedale a Novi Ligure e Tortona, ma che in realtà sembrerebbero essere in servizio.
“A norma delle direttive ministeriali – ricorda il segretario territoriale NurSind Salvatore Lo Presti – una persona esposta a Coronavirus deve essere posta in isolamento fiduciario e non mantenuta in servizio. E’ inammissibile che un comune cittadino venga messo in isolamento a casa mentre un dipendente venga messo in quarantena proseguendo a lavorare. Come NurSind – prosegue Lo Presti – ci opporremo in ogni sede e con tutte le nostre forze a questa decisione. E’ inconcepibile che ai dipendenti sia stato chiesto se restare in quarantena in ospedale o se essere trasferiti in quarantena in una caserma di Torino. In pratica sono stati obbligati a restare, ma è impensabile che il personale in quarantena continui a prestare servizio. Non lo accettiamo”.
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