“Chiediamo l’immediata attivazione della ricognizione del personale precario dei vari ruoli sanitari e socio-sanitari in dotazione, affinché si avviino le stabilizzazioni”. E’ quanto dichiara Antonio Santilli, segretario territoriale NurSind L’Aquila.Il NurSind, ritiene infatti utile ed opportuno, al fine di salvaguardarne la posizione lavorativa, che sia avviata nel più breve tempo possibile una procedura di ricognizione/censimento per il personale precario avente i requisiti per essere stabilizzato, in considerazione dell’approvazione della Legge n. 234 del 30 dicembre 2021, che stabilisce come le Aziende del Sistema Sanitario Nazionale, a partire dal 1° Luglio 2022 e fino al 31 Dicembre2023, possano assumere a tempo indeterminato, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, il personale del ruolo sanitario e gli operatori socio-sanitari, anche qualora non più in servizio,abbiano maturato alla data del 30 Giugno 2022 alle dipendenze di un ente del Servizio Sanitario Nazionale, almeno diciotto mesi di servizio anche non continuativo e di cui almeno sei mesi nel periodo compreso tra il 31 Gennaio 2020 ed il 30 Giugno 2022″.
Inoltre la legge stabilisce ancora che: “possono, anche al fine di reinternalizzare i servizi appaltati ed evitare differenze retributive a parità di prestazioni lavorative, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, avviare procedure selettive per il reclutamento del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni reinternalizzate, prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50 per cento di quelli disponibili, del personale impiegato in mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti in tutto il periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 e con almeno tre anni di servizio.”
Conclude Santilli: “Gli Infermieri, le Ostetriche, i professionisti sanitari e OSS, otterrebbero in questo modo un riconoscimento importante del loro lavoro, spesso sacrificato in questo periodo di emergenza pandemica da Covid-19, finalizzato a garantire la continuità e la qualità che la ASL 1 Abruzzo deve avere e deve mantenere anche in futuro”
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